Una legge truffa...
Grazie all’emendamento “bipartizan” presentato nel 2010 dai Consiglieri regionali:
o RESCHIGNA - RONZANI (PD);
o ARTESIO (Federazione sinistra europea);
o CERUTTI (Sinistra Ecolologia Libertà con Vendola);
o BUQUICCHIO (Italia dei Valori);
o BURZI - VIGNALE (PdL);
o CAROSSA (Lega);
per la prima volta nella storia dell’Ente Regione Piemonte, la politica ha voluto, di fatto,“blindare” i percorsi concorsuali di assunzione, intrapresi nella legislatura GHIGO e conclusisi nella legislatura BRESSO.
Attraverso l’articolo 8 della legge regionale 27 dicembre 2010, n. 25, la sola REGIONE PIEMONTE (unica Regione d’Italia) ha approvato una norma di FAVORE, palesemente in contrasto con la normativa del diritto, che sancisce la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici espletati nel passato per un “tempo illimitato”.
In pratica: gli idonei di questi concorsi rimangono tali per sempre.
Un vero e proprio schiaffo all’etica ed alla morale.
In Regione Piemonte non si potranno quindi mai più bandire nuovi concorsi se non verranno prima esaurite le graduatorie degli idonei.
E se la Regione intendesse bandire nuovi concorsi? Il rischio di ricorsi amministrativi da parte degli storici idonei utilmente inseriti nelle vecchie graduatorie peraltro di PROFILI CONCORSUALI GENERAL GENERICI, sarebbe una assoluta certezza che metterebbe ovviamente a rischio l’espletamento dei nuovi concorsi.
Ricordiamo peraltro che la materia relativa alle modalità di assunzione del personale pubblico è, secondo la Costituzione art. 117, comma 2, materia esclusiva dello Stato.
La normativa statale prevede che le graduatorie dei concorsi per il reclutamento del personale presso le amministrazioni pubbliche rimangano vigenti per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione.
Dall’anno 2013 in poi, attraverso successive normative, lo Stato ha prorogato la validità delle graduatorie. Ad oggi, la normativa nazionale prevede la scadenza della proroga delle graduatorie concorsuali al 31.12.2017.
Ma non è solo questo il punto.
Pur in presenza di una drammatica crisi occupazionale che coinvolge l’intero nostro Paese, determinata spesso dall’assenza di occasioni di lavoro, esistono “nicchie” all’interno della Pubblica Amministrazione nelle quali tutto ciò sembra non interessare.
Per quanto tempo ancora l’amministrazione regionale intende negare le legittime aspettative di coloro (giovani disoccupati e precari con alti livelli di istruzione), che aspirano ad una occupazione all’interno del mondo del lavoro pubblico ?
Per questi motivi, il CSA, nel corso dell’AUDIZIONE in I° Commissione Consiliare, tenutasi il 15.05.2017, ha chiesto l’abrogazione dell’articolo 8 della legge regionale 27 dicembre 2010, n. 25.
LE FORZE POLITICHE TUTTE - ANCHE IL M5S - SONO QUINDI OGGI CHIAMATE AD AFFRONTARE POLITICAMENTE QUESTA GRAVE SITUAZIONE. ASPETTIAMO IL RISULTATO DEL DIBATTITO. VI TERREMO INFORMATI.