Un silenzio colpevole....
La strage di 9 italiani, 10 considerando il piccolo Michelangelo di 5 mesi morto nel grembo della mamma Simona Monti, è passata nel dimenticatoio dopo appena 4 giorni, finita la partecipazione del presidente Mattarella all’accoglienza delle salme a Ciampino.
Eppure la strage perpetrata dai terroristi islamici dell’Isis a Dacca il primo luglio è la più sanguinosa dopo quella di Nassiriya del 12 novembre 2003. Il governo aveva fatto sapere che stava valutando la proclamazione di una giornata di lutto nazionale e che al riguardo c’era l’assenso dei familiari delle vittime. Addirittura si era ipotizzata una giornata di cordoglio unica assieme ai paesi delle altre 11 vittime, il Giappone, l’India, gli Stati Uniti e lo stesso Bangladesh.
Invece non c’è stato nulla. Sui nostri imprenditori-martiri è calata una sconvolgente e vergognosa cappa di silenzio.
Com’è possibile che il governo abbia scelto e imposto la linea del silenzio, astenendosi deliberatamente di assumere qualsiasi azione volta a reagire per contrastare il terrorismo islamico, quando è indubbio che si è trattato di un attentato contro l’Italia?
Il ristorante Holey Artisan Bakery si trova nel quartiere diplomatico Gulshan-2, a due passi dall’ambasciata italiana, fa cucina italiana, lo chef Jacopo Bioni è un italiano di Verona, è abitualmente frequentato da italiani. È un silenzio simile a quello assunto dopo la strage di 24 persone al Museo Al Bardo di Tunisi il 18 marzo 2015, tra cui figuravano 4 italiani, in un contesto in cui si vollero colpire circa 200 turisti sbarcati dalle nostre navi crociera MSC Splendida e Costa Fascinosa. Anche in quel caso i terroristi suicidi dell’Isis vollero colpire l’Italia.
Evidentemente Renzi non capisce o finge di non capire. Il 2 luglio, dopo aver qualificato la strage di Dacca «l’ennesima tragedia dell’estremismo radicale di radice islamica che continua a colpire tante parti del mondo», dopo aver assicurato che «non abbiamo nessuna intenzione di darla vinta», Renzi concretamente non ha fatto nulla.