Un progetto che non c'è...

02.04.2018 21:37

Michele Prospero per 'il manifesto'

 

Tra l'individualismo liberista demolito dalla crisi sociale e i rifugi in comunità ingannevoli (prima gli italiani, il rosario e la ruspa) esiste un vuoto, quello che nel Novecento ha occupato il socialismo. Chi pensa che non ci siano alternative al populismo, e che quindi anche la sinistra debba camuffarsi con abiti adeguati allo spirito del tempo lancia alternative illusorie.

bersani epifani dalemaBERSANI EPIFANI DALEMA

 

Per recuperare gli elettori che hanno abbandonato la sinistra per approdare al M5S non occorre scimmiottare la versione più originale e anche genuina della rivolta del "basso". Questo inseguimento della invenzione grillina sarebbe una operazione inutile e velleitaria (come è parsa la disperata mossa di Letta e Renzi di riassorbire la protesta del M5S contro la casta cancellando il finanziamento pubblico ai partiti).

 

Serve un progetto più complesso che non l' invito alla sinistra ad appropriarsi delle maschere altrui per tentare di sfondare con l' ossimoro di un populismo rosso. Occorre una cultura politica nuova che tragga ispirazione da Marx e che quindi politicizzi oggi la contraddizione tra il tempo che la tecnica libe rae le esclusioni che il capitale impone.

 

DALEMA - OCCHETTO - BERSANI - LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRADALEMA - OCCHETTO - BERSANI - LA GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA

Non c'è nulla di più insopportabile dei lamenti sugli operai che sono stati abbandonati dalla politica. E da quando una classe ha bisogno della supplenza di altri? Spiegava proprio Marx ai soggetti disper si che finché «l' identità dei loro interessi non crea tra di loro una comunità, un' unione politica su scala nazionale e un' organizzazione politica, essi non costituiscono una classe». E se i subalterni, anche quelli della postmodernità, non dispongo nodi una organizzazione politica «non possono rappresentare se stessi; debbono farsi rappresentare».

 

Davvero i delegati sindacali, i lavoratori precari possono rinunciare a costruire una loro coalizione sociale, con una organizzazione politica autonoma, credendo di essere rappresentati da una microimpresa che maneggia in solitudine la magia occulta della rete? Se dopo un mese di silenzio non si parla di questo, offrendo un senso al milione di votanti che sono pronti ad agire per qualcosa di nuovo, è meglio lasciar perdere tutto.