Tutto il resto è noia...
Il caso di Roma arriva da ultimo, dopo il Mose, l’Expo...
Gli arresti e gli indagati eccellenti riferiscono di un sistema politico di gestione delle risorse pubbliche pesantemente pervaso da interessi illegali.
L’ascesa del potere della finanza sulla politica e la conseguente ricerca del profitto su tutto ciò che riguarda i beni pubblici, ha determinato il prevalere dell’interesse privato, ed è inevitabile che sull'altare del profitto si sacrifichino via via trasparenza, eticità, e la stessa legalità.
La rappresentanza politica è oramai una marionetta in mano a questi interessi criminal/economici, è spesso è un tutt’uno.
I costi collettivi aumentano, clientele e corruzione imperversano, con un disegno unico, il profitto e il potere, in cambio della sopravvivenza, della precarietà generalizzata, del controllo sociale e del ricatto, quindi il degrado della dignità, spesso con il compiacente silenzio dei sindacati confederali.
Lazio, Lombardia, Veneto… chissà se la magistratura vorrà alzare il “coperchio” sul Piemonte?
E’ così un fiume di denari, all’interno di un sistema consolidato di clientele, di occupazione di spazi ed incarichi pubblici, circola in Italia alla faccia del DEBITO PUBBLICO.
Il tutto in perfetto stile bipartisan. Il controllo è totale.
Anche per questo il CSA ha indetto lo sciopero del 12 dicembre 2014.