Telelavoro...
Il CSA ha chiesto all’Amministrazione regionale in merito alle richieste pervenute nel 2015 di attivazione di postazioni di telelavoro (complete della documentazione richiesta nonché delle autorizzazioni del dirigente e direttore interessati), il numero di postazioni attivate dalla Regione ed un monitoraggio sullo stato di attuazione delle restanti postazioni ancora da attivare.
Ha altresì chiesto di conoscere quali siano state le problematiche emerse e perché sia stata messa in pratica una procedura “particolare” per quei settori che a seguito della riorganizzazione, hanno cambiato il dirigente responsabile di settore.
Per questi ultimi casi pare sia stata infatti richiesta nuovamente l’autorizzazione al dirigente anche se non prevista nell’attuale procedura.
Sul TELELAVORO, in generale, si ricorda che la D.G.R. 36–7453 del 15/04/2014 “Piano per l'utilizzo del telelavoro per il personale della Giunta regionale - triennio 2013/2015 e sostituzione D.G.R. n. 25-39 del 30.4.2010 avente ad oggetto "Disciplina del telelavoro per il personale della Giunta Regione Piemonte", prevede, nell’allegato 1 “Per quanto riguarda i criteri di priorità, che la graduatoria compilata, ai sensi dell’art. 4 della disciplina del telelavoro (allegato 2 alla D.G.R. di adozione del Piano del telelavoro), viene applicata in caso in cui le richieste di attivazione dei progetti siano superiori al numero di postazioni disponibili.”
Alla luce di tale previsione che rende la graduatoria non necessaria in caso di posti disponibili e considerato che il budget previsto dall’intesa tra Governo e Regioni in materia di Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del 25 ottobre 2012, ai sensi dell’art. 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 prevede € 200.000,00 destinate all’attivazione di postazioni di telelavoro in Regione Piemonte da rendicontare entro il 30 giugno 2016, il CSA ha chiesto di accelerare quanto più possibile i tempi di attivazione di tutte le postazioni richieste.