Sul personale dei Centri per l'impiego, trasferiti in Regione...

15.01.2019 11:17

PER EVITARE LA FALSA INFORMAZIONE CHE ALIMENTA SOLO  LA FECCIA... RIPORTIAMO COME STANNO LE COSE.

Il 18 dicembre 2018 in mattinata si è riunita l'assemblea delle RSU che ha integrato al suo interno i quattro colleghi eletti dei Centri per l'Impiego che hanno optato per l'inquadramento in Regione e che proseguiranno l'impegno di RSU:

Denisa Andreis (CPI di Saluzzo – CGIL), Elisa Fenoglio (CPI di Cuneo – CISL), Laura Meneghini (CPI di Torino – CGIL), Filiberti Fulvia (CPI di Borgosesia – UIL).

Il 28 dicembre 2018 la RSU della Regione Piemonte ha siglato il Contratto decentrato 2018.

Nel nuovo Contratto decentrato, oltre a realizzare l’equiparazione dei colleghi trasferiti dalle province e dalla Città metropolitana, è prevista l’equiparazione dei colleghi dei Centri per l’impiego trasferiti in Regione secondo la Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017).

La Giunta regionale ha stabilito nella sua DGR 61/7800 del 30/10/2018 che al personale dei CPI spetti il salario accessorio riconosciuto nei rispettivi enti di provenienza, fatto salvo il conguaglio dal 1/7/2018 calcolato sulla media del salario accessorio regionale (vedi tabella parti evidenziate in giallo, a titolo indicativo – cifre lorde comprensive di indennità e specifiche responsabilità).

Quindi i colleghi nel corso del 2019 riceveranno 10 mesi di salario accessorio dall'ente di provenienza (per quanto riguarda CMTO, la corresponsione dovrebbe avvenire in unica soluzione a maggio 2019), e 2 mesi di salario accessorio dalla Regione (novembre e dicembre) più il conguaglio di 4 mesi (da luglio a ottobre). L'amministrazione ha confermato di aver già inviato una lettera agli enti di provenienza per concordare tale modalità di pagamento del salario accessorio.

Su questo specifico aspetto le RSU hanno fatto inserire una nota a verbale (vedi sotto testo integrale),

Per quanto riguarda il sistema di valutazione per il 2018, varrà quello dell'ente di provenienza, mentre per il 2019 varrà quello regionale declinato dall'ente gestore dei servizi pubblici per l'impiego della Regione, l'Agenzia Piemonte Lavoro (APL).

I colleghi dei CPI sono omologati ai colleghi regionali per gli altri istituti. Potranno anch'essi quindi godere, maturati i requisiti e nelle quote previste per il 2018, degli scorrimenti inerenti alle progressioni, anche per le posizioni cosiddette apicali (A6, B8, C6 e D7).

Per quanto riguarda le P.O. esistenti, ai fini dell'armonizzazione salariale, sarà prevista un'integrazione una tantum con riferimento allo scaglione più prossimo tra quelli applicati in Regione dal 1/7/18. Dato che nella delibera di costituzione del fondo per il salario accessorio è previsto che "per l'istituzione di nuove posizioni organizzative o la rideterminazione di quelle trasferite siano assegnate ad APL", è stata apposta una nota a verbale in cui le RSU all'unanimità dichiarano di opporsi a tale scelta se implicasse il trasferimento definitivo in Agenzia (vedi sotto testo integrale).

Naturalmente con l'inizio anno sarà necessario incontrare nuovamente l'amministrazione per chiarire alcune specifiche questioni: per esempio la corresponsione delle indennità, in particolare quella di amministrazione che riguarda il personale a suo tempo trasferito dal Ministero alle province.

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Mozione approvata dal consiglio RSU all'unanimità il 18/12/18 e apposta come nota a verbale sulla proposta di accordo decentrato siglato il 18/12/18 In relazione al punto 3 dell'accordo decentrato al capitolo produttività inerente al personale dei CPI trasferito alla Regione e funzionalmente distaccato all'Agenzia Piemonte Lavoro, riteniamo che la decorrenza contrattuale – sotto il profilo giuridico ed economico - sia fissata in modo indisponibile dalla di Bilancio 2018, L. 205/2017, coerentemente con la fine del periodo soprannumerario e contestualmente al trasferimento finanziario, "a decorrere dall'anno 2018" .

Avverso quindi la decisione che dispone altrimenti (con l'effetto di far slittare la decorrenza all'1/11/2018, salvo conguaglio del salario accessorio dall'1/7/2018), ci riserviamo di valutare ogni azione in difesa degli interessi dei lavoratori rappresentati.

Altresì ci opporremo anche alla scelta che le risorse a bilancio "per l'istituzione di nuove posizioni organizzative o la rideterminazione di quelle trasferite siano assegnate ad APL" con il conseguente obbligo per il personale coinvolto a trasferirsi in Agenzia, nell'ipotesi di assegnazione di una PO. Tale cosa tradisce la libertà del diritto di opzione sancita dall'accordo sindacale del 21 maggio 2018 e baratta una condizione temporanea (qual è la responsabilità organizzativa) all'inquadramento giuridico. Il citato accordo recita infatti: "il distacco funzionale [in APL del personale inquadrato in regione] garantisce l'unicità di esercizio della funzione e di coordinamento dei Centri, SENZA CONSEGUENZE SULL'INQUADRAMENTO GIURIDICO".