Se in ufficio lavori male è colpa…

24.01.2016 20:26

C'è inquinamento all’interno dell’ufficio? A leggere i risultati di uno studio della Harvard and Syracuse University, pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives, la situazione non è affatto rosea ... 

Uno dei peggiori nemici della salute presenti negli ambienti chiusi è l’eccessivo livello di CO2, un «nemico» che può influire negativamente soprattutto sulle performance lavorative. 

La troppa CO2 è sempre stata considerata negativa per il pianeta e il suo valore indica in maniera indiretta la presenza di altri inquinanti - gli scienziati hanno sottoposto 24 volontari a dei test volti a valutare le performance lavorative in relazione alla quantità di anidride carbonica presente nell’aria. 

Per fare ciò gli autori dello studio hanno ricreato nell’ambiento di lavoro 3 differenti «habitat»: il primo con una concentrazione pari a 50 ppm (simile a livelli all’aperto), il secondo con 945 ppm (concentrazione presente nella maggior parte degli uffici) e il terzo con 1400 ppm (elevata concentrazione ma in alcuni uffici può arrivare a tanto). 

Dalle analisi è emerso che coloro che lavoravano ad una concentrazione di 945 ppm di anidride carbonica nell’aria avevano performance lavorative (valutate come capacità di utilizzare le informazioni e rispondere a situazioni di crisi) inferiori del 15% rispetto a ciò che avviene a 550 ppm. Ma il risultato più allarmante è relativo ai 1400 ppm: in questo caso le performance risultavano ridotte del 50% rispetto a quanto avviene lavorando a 550 ppm. 

Come spiegano gli autori dello studio le concentrazioni interne di anidride carbonica sono influenzate da molti fattori: impianto di ventilazione, numero di porte e finestre, luogo dell’immobile e numero di persone che occupano l’ufficio sono solo alcune delle variabili.