Quali orizzonti ...
Il mondo è cambiato e sembra nessuno se ne sia accorto.
Destra e Sinistra, insieme agli stati nazionali, non ci sono da un pezzo o nella migliore delle ipotesi, a causa di classi dirigenti spregiudicate, sono divenuti residuati inutilizzabili. Non avere chiaro questo porterà nuove forme di diseguaglianze come quelle che stiamo vivendo quotidianamente.
La globalizzazione andrà avanti, continuerà a far abbassare i salari occidentali insieme ai diritti e ad aumentare quelli dei paesi in via di sviluppo, fino a quando non si stabilizeranno a un punto di equilibrio.
È una regola dell’economia a cui non si può sfuggire, salvo l’intervento di un ente regolatore che nel ‘900 è stato il famoso intervento pubblico nell’economia e quindi il welfare state. E l’unico ente regolatore che può intervenire e/o ridurre le nuove disuguaglianze, ad oggi, non esiste.
Sarebbe necessario investire sulla politica transnazionale, ma le organizzazioni politiche europee o internazionali non sono altro che un coacervo di interessi nazionali inconciliabili tra loro o peggio vecchie organizzazioni dove c’è dentro tutto e il contrario di tutto.
Fare politica o governare, oggi, impone spesso scelte impopolari.
Impone rompere antichi costumi e imporrebbe il linguaggio della verità. Verità che la classe politica non ha l’autorevolezza necessaria per sviscerarla a cittadini che non vogliono sentirla. Al variare di una incognita variano anche altri fattori, ma pare nessuno se ne sia accorto.
Ci vorrebbe qualche grande pensatore che indichi la via, ma all’orizzonte non si vede nulla.