Per chiarezza...
Come è noto, BERLUSCONI è stato condannato definitivamente a 4 anni.
La materia sulla incandidabilità-divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna è normata dalla legge “Severino”, approvata dall'intero Parlamento sette mesi fa, è la numero 235 del 31 dicembre 2012. Tale normativa, tra l’altro, prevede:
Art. 1: «Chi ha riportato condanne definitive a pene superiori a 2 anni di reclusione» decade da parlamentare se lo è già ed è incandidabile se non lo è ancora.
Art. 3: «Le sentenze definitive di condanna sono immediatamente comunicate... alla Camera di appartenenza» che «delibera ai sensi dell'art. 66 della Costituzione» sui «titoli di ammissione dei suoi componenti» e sulle «cause sopraggiunte di ineleggibilità e incompatibilità».
Appare evidente che nella apposita “Giunta” parlamentare sarà decisa la decadenza di Berlusconi. Ma poi la procedura prevede che tale decisione debba essere ratificata in Aula, in plenaria, con voto che sarà richiesto sia segreto.
Mentre una crisi di governo produrrebbe effetti difficilmente valutabili, salvo uno certo (se non si cambiano i regolamenti): la paralisi delle decisioni delle Assemblee parlamentari (salvo che per decreti in scadenza). Ivi compresa la decisione proprio sull'ineleggibilità di Berlusconi.
E’ del tutto evidente il "braccio di forza" che si sta giocando in questi giorni, tra i vari interessi in gioco.