Per 6 su 10 l'open space è un tormento...
Rumore, temperature troppo basse o alte, comportamenti fastidiosi dei colleghi. Si sta stretti e si perde concentrazione facilmente. Nati per facilitare la cooperazione fra i dipendenti, gli open space sono sempre più criticati. E ora un sondaggio punta il dito contro gli 'uffici senza divisioni'. Che può anche portare a uno stress eccessivo. Per il 57% degli italiani, lavorare in open space può provocare un maggior numero di conflitti tra le persone. Mentre il 30,9% ritiene che il motivo principale sia la maleducazione dei vicini di tavolo, il 26% il parlare alle spalle o il pettegolezzo. A rivelarlo è un sondaggio realizzato da InfoJobs.it, la principale realtà italiana ed europea nel del recruitingonline, per per numero di offerte di lavoro, traffico Internet e numero di cv in database.
Nato nel 1964, l'ufficio 'aperto' suscita le lamentele di chi deve passarci lunghe giornate. L'organizzazione del lavoro attuale, infatti, impone sempre più la condivisione degli spazi in ufficio, ma la decisione è bene che sia presa tenendo conto di tutti gli aspetti che quotidianamente coinvolgono l'ambiente professionale.
Non è sempre facile raggiungere armonia con gli altri e concentrarsi in spazi condivisi da molte persone. "Gli open space sono un modello 'all'americana' - spiega Antonio Lo Iacono, presidente della società di Psicologia ed esperto di Mobbing - nati per risparmiare, ma anche per controllare i dipendenti. C'è poi sempre uno stacco fra il dirigente che ha il suo spazio chiuso, protetto, e l'impiegato che si sente 'un numero'. Perde la sua privacy, viene disturbato da chi ride o parla, si sente 'controllato' dai colleghi. A volte questo può essere molto stressante".
Domanda… perché la regione ha voluto adottare una scelta progettuale, un grattacielo, che determinerà open space per i dipendenti regionali?