Non succede... ma se succede...

15.03.2017 22:19

La vera novita’ del prossimo congresso nazionale del Pd, seppur attraverso la strana procedura delle primarie aperte a tutti, ma proprio a tutti – mai meccanismo fu piu’ infausto e dannoso – potrebbe essere la candidatura di Andrea Orlando. Senza annunci mirabolanti o apocalittici – come abbiamo conosciuto in questi ultimi 4 anni – sul cambiamento del Pd, forse e’ arrivato il momento per questo partito di ripristinare una sana ed efficace normalita’. 

Cioe’ una concezione del partito che sappia includere; che garantisca il pluralismo culturale ed ideale che ha contraddistinto, da sempre, il Pd; che coltivi la prospettiva del centro sinistra come orizzonte strategico del suo progetto; che non proceda ad una ulteriore “rottamazione” e liquidazione di settori del partito sgraditi o ostili a chi vince un congresso; e, infine, che garantisca a tutti una vera cittadinanza attiva nel partito, a prescindere che siano in maggioranza o in minoranza. 

Appunto, una gestione tranquilla, normale, inclusiva del Pd. E, soprattutto, rispettosa di tutti.

E la candidatura di Andrea Orlando puo’ garantire questi requisiti, pur senza nulla togliere al segretario uscente Renzi e allo sfidante pugliese, il Presidente Emiliano. Una candidatura che pero’ esprime anche un altro aspetto, e forse il piu’ importante in questa fase travagliata e difficile per il Pd. Dopo, infatti, una dolorosa scissione e l’abbandono del Pd di settori e di personalita’ che sono stati decisivi e qualificanti per la nascita e il decollo di questo progetto politico, avere una candidatura espressione della sinistra politica, sociale e culturale e’ un fatto che assume una valenza non secondaria. 

Perche’ per un partito che si autodefinisce ancora di centro sinistra o di sinistra, e’ appena necessario che ci sia anche un candidato che esprime quella cultura e quella sensibilita’. E questo, come ovvio, non per rinverdire o per riproporre una storia del passato, ma per il semplice motivo che senza un candidato dichiaratamente di sinistra o di centro sinistra, il congresso sarebbe oggettivamente singolare ed anacronistico. E quella di Orlando, anche sotto questo aspetto, e’ un forte arricchimento politico, culturale ed ideale per tutto il Pd. 

Nel rispetto, come ovvio, delle altre candidature e delle rispettive, e profondamente diverse, culture politiche che le ispirano.

G.M.