MONSU' CHIAMPARINO...
INCONTRO POLITICO CON CHIAMPARINO DEL 13.02.2017.
SINTESI DELL’INTERVENTO DEI RAPPRESENTANTI DEL CSA
Le politiche sul personale per il buon andamento del nostro Ente, dovrebbero essere legate a visioni ed a progetti politici strutturati.
Visioni e progetti che invece non ci sono o che se ci sono, appaiono, appunto, assai poco strutturati (ad eccezion fatta dell’impegno politico mantenuto volto alla stabilizzazione del personale precario).
E pensare che l’articolo 4 dello STATUTO DELLA REGIONE PIEMONTE prevede il coinvolgimento, nelle scelte legislative e di governo, dei sindacati dei lavoratori, ritenendo il loro apporto elemento fondamentale della politica regionale.
Dall’inizio della legislatura e più ancora da quando è presente il SEGRETARIATO GENERALE, abbiamo invece assistito ad un evolversi di soli comportamenti più legati a temi di pseudo ingegneria amministrativa (pesature delle posizioni dirigenziali, delle posizioni organizzative, riduzione indennità di disagio e di particolari responsabilità per le categorie), certo rilevanti, ma gestiti in maniera tale da rafforzare in noi quell’immagine autoreferenziale della politica da tempo sul banco degli imputati.
Un decisionismo politico declamato, volto alla sola ricerca esasperata del consenso pubblico a breve termine (parliamo del DDL approvato senza alcuna informativa alle OO.SS. - degli articoli sui giornali su quanto guadagnano i dipendenti regionali).
Ci pare che di tutto ciò vi sia poca consapevolezza nei rappresentanti della Giunta Regionale.
In questi ultimi anni il lavoro è profondamente mutato e Voi invece di indicare le strade per un fattivo cambiamento strutturale del nostro Ente, spesso vi siete limitati ad assumere, come detto, solo atteggiamenti mediatici, populistici ed autoreferenziali.
Il CSA ha sempre evidenziato la necessità di riorganizzare la “macchina regionale”, ma il metodo messo oggi da Voi in atto, si sta dimostrando pieno di contraddizioni ed in molti casi occasione di emarginazione di lavoratrici e lavoratori sul posto di lavoro.
Tematiche quali la produttività e la meritocrazia del dipendente regionale, sbandierate come icone del cambiamento non sono affatto novità per il nostro Ente e tanto meno per il sindacato CSA.
Ricordiamo a tal proposito che la nostra organizzazione fu la promotrice della previsione all’interno dell’ex legge regionale n. 51/1997 (sull’organizzazione del lavoro e del personale nell’Ente Regione Piemonte) della categoria dei QUADRI e del modello di organizzazione del lavoro che ne discendeva.
Previsioni normative che prevedevano una organizzazione del lavoro vera con responsabilità a cascata.
Tali previsioni vennero come è noto poi abrogate dalla Giunta BRESSO, con la legge regionale n. 23/2008, con l’avvallo di CGIL CISL UIL.
Previsioni che oggi, di fatto, vengono da Voi riproposte (pur essendo poco convincenti e mal strutturate).
BEN ARRIVATI 20 anni dopo.
Se si vuole un vero confronto, si deve procedere individuando risorse, utili ad armonizzare le differenze economiche con le province, che hanno produttività bassissime, e che noi pensiamo siano la vera causa di questi tagli.
Per questo motivo abbiamo chiesto a CHIAMPARINO:
- l’utilizzo dei fondi europei per implementare le risorse economiche da destinare al personale delle categorie.
- realizzare il Piano delle razionalizzazione delle spese (art. 16, commi 4 e 5, del d.l. 98/2011) al fine di recuperare risorse economiche da destinare al personale delle categorie.
- prevedere attraverso specifica legge lo spostamento di parte del fondo della produttività della Dirigenza sul fondo delle categorie categorie.
Tutto ciò deve trovare spazio nella legge di bilancio, quindi deve essere realizzato, entro il 31 marzo 2017.
Il Presidente Chiamparino ha ascoltato con molta attenzione le nostre proposte e si è impegnato a farci avere una risposta entro fine mese.
Aspettiamo i fatti per misurare l'effettivo cambiamento.