LETTERA APERTA ALLA GIUNTA REGIONALE

28.02.2015 12:33

 

Apprendiamo, a mezzo stampa, che le “incomprensioni” del passato avute tra l’Amministrazione regionale e l’architetto Massimiliano Fuksas, stiano terminando, con la conseguente disponibilità del progettista a tornare ad assumere la direzione artistica della torre in costruzione.

“Cercheremo di reintrodurre alcuni materiali tipicamente piemontesi – pare abbia dichiarato l’architetto – come il marmo delle Alpi e la pietra di Luserna, che dovrebbero dare nobiltà all’edificio. Inoltre vorrei anche avere qualche bagno con i mosaici come nel progetto originale e poi sceglierò i colori che caratterizzeranno ciascun piano del palazzo”.

Orbene, senza nulla togliere agli interessi del progettista afferenti la nobiltà dell’opera sotto il punto di vista strettamente artistico, la nostra Organizzazione vuole richiamare l’attenzione sulla destinazione principale della struttura nascente, quella cioè di accogliere UFFICI  PUBBLICI.

Per questo motivo chiediamo di avere un URGENTE incontro con l’architetto Massimiliano Fuksas, non tanto per affrontare temi quali la marca delle ceramiche dei bagni del Palazzo o i vari altri aspetti artistici a lui cari, ma vorremmo affrontare con il progettista le problematiche afferenti l’architettura distributiva degli spazi ai piani da destinare al personale, soluzioni che al momento non appaiono affatto chiare (auspichiamo che tale incontro avvenga senza  comportare ulteriori oneri aggiuntivi a carico dell’Amministrazione).

Non sfugge alla nostra Organizzazione ricordare che i vari interessi in gioco, devono in primis coniugarsi con la salvaguardia delle condizioni ambientali e di sicurezza a cui deve rispondere una struttura adibita ad ambiente di lavoro, ambiente che ricordiamo dovrà accogliere più di 2000 persone.

Persone che andranno a lavorare all’interno di un PALAZZO che, come è ampiamente risaputo, per scelta della Regione viene realizzato all’interno di un’area fortemente compromessa dalla presenza di importanti elementi inquinanti industriali di ogni tipo (amianto, cromo esavalente, ecc..).

La nostra Organizzazione su questi temi chiede trasparenza ed informazione.

Abbiamo da tempo richiesto all’Amministrazione regionale di attivare un “tavolo” permanente di confronto con il Sindacato, una sorta di “osservatorio”, al fine di avere assicurazioni sulla qualità degli ambienti di lavoro, di conoscere gli aspetti connessi alla logistica dei trasporti (spostamenti del personale casa/lavoro), in poche parole affrontare, ognuno per le proprie competenze, le varie problematiche che coinvolgeranno le lavoratrici ed i lavoratori nei nuovi ambienti di lavoro.

Nulla di ciò si è concretizzato e nelle poche riunioni svolte in questi anni, le risposte fornite dai rappresentanti dell’Amministrazione spesso sono state confuse e contraddittorie.

Non ci stupisce che, in questo quadro d’insieme, la Magistratura ordinaria, sia intervenuta.

Concludendo la presente, nel ricordare che la realizzazione dell’opera rappresenta un costo pubblico a carico delle risorse di quel Bilancio regionale oggi gravemente deficitario, vogliamo nuovamente sottolineare la disponibilità della nostra Organizzazione a confrontarsi sui temi succitati affinché vengano ricercate tra le parti le migliori sinergie tra i vari interessi in gioco, il tutto mettendo sempre al centro del nostro operare la tutela e la salvaguardia del benessere e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.