Legge elettorale... no grazie!!!
Salta l’accordo sulla Legge Elettorale. Nel M5s c’è chi esulta è chi no. Tra quest’ultimi… Luigi Di Maio. Voleva il voto anticipato adesso è tutto più complicato. E insieme alle urne, si allontana e si complica il percorso della sua incoronazione.
Chi esulta è il capogruppo Roberto Fico che è l'icona della felicità. La legge elettorale è saltata sulla mina del Trentino, che guarda caso è stato il teatro principale della Prima guerra mondiale, e i grillini ortodossi gongolano come se avessero vinto il primo congresso interno.
A questo proposito si apre un'altra faglia interna, quella delle elezioni sì o elezioni no. Di Maio, come è noto, ed è per questo che si è seduto al tavolo della trattativa, vuole andare al voto il prima possibile per evitare che la sua leadership, che già oggi ha subito un duro colpo, si logori ancora.
Gli ortodossi vorrebbero invece arrivare a febbraio come narrava pochi giorni fa la voce di Paola Taverna: "Non so neanche dire se bisogna andare a votare subito, perché così gli leviamo la patata bollente della legge di stabilità, che è qualcosa della quale si devono prendere la responsabilità".
Il dato è che alla fine il Movimento non ha retto l'abbraccio con i dem e Forza Italia. Adesso è cambiato lo scenario, anche dentro M5s.