La posizione unitaria del sindacato in 1° Commissione...

18.07.2016 22:53

In riferimento al Disegno di Legge n. 210 del 28.04.2016 recante alcuni emendamenti alla l.r. n. 23/2008 "Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale", le OO.SS. e la R.S.U. dell'Ente Regione Piemonte chiedono lo stralcio dell'articolo 26 bis (Modifiche alla L.R. n. 23/2008).

La complessità della riorganizzazione che tale emendamento ingenererebbe, richiede, a nostro avviso, un approfondimento ulteriore onde evitare danni al buon funzionamento della "macchina amministrativa", anche alla luce dell'ultima riorganizzazione, peraltro ancora in atto.

Le OO.SS. e la R.S.U. dell'Ente Regione Piemonte, pertanto, si rendono disponibili per un costruttivo confronto nell'interesse dell'Ente e dei suoi dipendenti.

Alcune considerazioni di merito:

AREA DIRIGENTI

L’Assemblea dei Dirigenti della Regione Piemonte riunitasi in data 15.07.2016, ha deliberato all’unanimità la richiesta dello stralcio dell’emendamento alla L.R. 23/2008 attualmente in discussione, concernente l’istituzione dei “servizi” e degli “uffici”.

I Dirigenti regionali esprimono la consapevolezza delle criticità e la volontà di condividere un percorso di analisi rispetto alle modifiche strutturali legate al trasferimento dei colleghi dalle Province e sottolineano :

La contraddittorietà di un quadro normativo di tipo “gestionale” in contrasto con le competenze di indirizzo, coordinamento e programmazione in capo all’Ente;

L’inefficacia di un modello di struttura che, individuando due livelli di dirigenza, uno subordinato all’altro, contrasterebbe con il livello unico di cui al d.lgs.165/2001 , con prevedibili problemi in sede di applicazione contrattuale ed alto rischio di contenzioso e di rallentamento dell’ attività regionale;

La necessità di non destabilizzare ulteriormente una struttura organizzativa appena modificata e non ancora assestata;

La rispondenza della metodologia adottata non ad un’analisi concreta delle nuove esigenze organizzative, bensì ad un quadro astratto rigido rispetto alle diverse realtà, che invece potrebbero essere, ciascuna, oggetto di riorganizzazione mirata ed efficace, come nel percorso prima avviato e poi bloccato della Direzione Agricoltura;

L’opportunità di una verifica della compatibilità della procedura seguita con quanto previsto dall’art. 10 della L. R. 23/2015

AREA CATEGORIE

Considerata la complessità della tematica trattata e considerato che le modifiche del modello organizzativo in essere comportano notevoli ricadute  sul personale regionale, non si condivide la scelta politica della Giunta Regionale di non addivenire ad un confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali. 

Si evidenzia che qualora l’obiettivo dell’Amministrazione fosse quello di riconoscere diversi livelli di responsabilità con retribuzioni diverse tra loro, ciò può essere perseguito già ora, senza alcuna modifica della l.r. n. 23/2008, applicando semplicemente i vigenti strumenti normativi  declinando, la propria visione organizzativa della “macchina regionale”, attraverso i soli provvedimenti di organizzazione.

Peraltro le modifiche alla L.R. n. 23/2015 appaiono in contraddizione con le declaratorie delle PO e delle AP previste dal dettato contrattuale (ccnl 1999 e ccnl 2004), ciò in quanto lo svolgimento di funzioni di direzione di unità organizzative di particolare complessità, caratterizzate da elevato grado di autonomia gestionale e organizzativa” spetterebbero alle sole PO di tipo a) e non genericamente, come la Giunta Regionale vuole introdurre con il comma 3° dell’articolo 13 ter, indifferentemente alle PO di tipo a), b), c) ed alle AP.

Senza tener conto della confusione di sistema che verrebbe a generarsi sotto l’aspetto economico ed organizzativo.

Sistema economico = il valore economico attuale di retribuzione di una AP è pari a 16.000,00 €/annui, mentre di una PO di tipo a) è di 12.911,42 €/annui.

Sistema organizzativo = assisteremo ad un sovraordinamento gerarchico tra pari categorie.

Concludendo la presente comunicazione, le OO.SS. e la R.S.U. dell'Ente Regione Piemonte sottolineano che la scelta metodologica assunta dalla Giunta Regionale, volta a sottrarsi ad un confronto preventivo sui contenuti degli emendamenti presentati, rappresenta una grave mancanza politica.

Tale scelta, purtroppo, rappresenta la punta dell’iceberg ed è in linea con l’atteggiamento portato avanti in questi anni dai rappresentanti dell’Amministrazione che hanno concorso a determinare un sistema di relazioni.

Basti pensare a come le informazioni vengono date alle OO.SS.: spesso incomplete e scarsamente supportate da analisi di dettaglio e da visioni generali d’insieme.

Per tutto quanto sopra espresso, le OO.SS. e la R.S.U. dell'Ente Regione Piemonte, chiedono lo stralcio dell'articolo 26 bis (Modifiche alla l.r. n. 23/2008), e l’apertura immediata di un “tavolo di confronto”.