La Grecia, l'Europa e l'Italia...

22.08.2015 14:12

La lezione dell’Europa alla Grecia è stata chiara. Non eleggere partiti contrari all’austerità, o le cose si faranno ancora più complicate. 

Come ha avuto modo di scoprire il partito Syriza in Grecia, questa strategia, se così la si vuol chiamare, non fa altro che fornire aspettative irrealistiche al proprio popolo, e  nessun buon motivo all’Europa per aiutarlo. Gli altri Paesi, dopotutto, non vogliono premiare quello che, dal loro punto di vista, è un pessimo comportamento di bilancio, se non un vero e proprio ricatto. 

E così alla Grecia è stato dato un ultimatum: lasciare l’euro o applicare ancora più austerità di quanto avrebbe dovuto fare originariamente. E ha scelto l’austerità.

In Italia, partiti del genere hanno imparato la lezione opposta: non escludere a priori l’ipotesi di lasciare l’euro, o le cose non miglioreranno mai.

Beppe Grillo, è passato dall’essere un euro-scettico accennato ad uno dichiarato. Ha scritto che il “rifiuto di uscire dall’euro” del Premier greco Alexis Tsispras “è stata la sua condanna a morte,” e che l’Italia dovrebbe usare il proprio debito “come un vantaggio per mettersi in offensiva in qualsiasi negoziazione futura.” 

Si tratta del vecchio detto: se devi alla banca 100 euro è un tuo problema, ma se gliene devi due bilioni il problema è della banca.

È difficile dire cosa sia andato storto con l’Italia, perché niente è mai andato per il verso giusto. È cresciuta del 4% durante circa il primo anno nell’euro, ma quasi per niente nei 15 anni successivi. Ora, non vuol dire che la crescita sia rimasta invariata per tutto il tempo. Non è così.

L’Italia è cresciuta del 14% da quando ha adottato l’euro, prima che la crisi del 2008 e la doppia recessione del 2011 cancellassero gran parte di quel progresso. Ma a differenza della Grecia, ad esempio, non c’è mai stato un vero e proprio boom.

C’è stata solo una frenata. Il risultato, però, è stato lo stesso. La Grecia e l’Italia sono entrambe cresciute di un misero 4,6% negli scorsi 16 anni, nonostante abbiano seguito strade drasticamente diverse per arrivare a questo risultato.