La corruzione dilaga...
Rendere più trasparente il settore pubblico rimane, secondo Transparency International (l’associazione non governativa che a dicembre di ogni anno pubblica la graduatoria del Paesi del mondo sulla base della corruzione percepita), una delle sfide più importanti al mondo, “perché è nella corruzione della politica, delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario che trovano un ostacolo tutti gli sforzi per affrontare i problemi del cambiamento climatico, della crisi economica e della povertà”.
Gli ultimi dati relativi allo scorso anno bocciano l’Italia in trasparenza. Il suo 69esimo posto in classifica, e i suoi 43 punti (su 100), la collocano ancora una volta in coda alla classifica dei paesi d’Europa e dei membri del G20.
Nella graduatoria mondiale l’Italia si colloca tra il Montenegro (67esimo posto) e il Brasile (72esimo), ben lontana dagli altri membri dell’Unione Europea, rispetto ai quali resta terzultima in classifica, con la Romania, e seguita daBulgaria e Grecia.
Tra i paesi del G20 l’Italia si colloca oltre la prima metà della lista, lasciando performance peggiori solo a Brasile, Cina, India, Argentina, Messico, Indonesia e Russia.
Meglio di noi anche la Turchia e l’Arabia Saudita. Per fare un confronto, basta dare un’occhiata alla collocazione dei nostri partner europei, come la Francia, al 22esimo posto con 71 punti, la Spagna, al 40esimo posto con 59 punti, o la Germania, al 12esimo posto con 78 punti. Tutti ben oltre la sufficienza. Senza contare poi Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia, che come sempre conquistano i primi posti in classifica.
Necessita combattere con maggiore efficacia il riciclaggio di denaro, rendere le imprese più trasparenti… ovunque, la corruzione politica, il finanziamento ai partiti e il controllo sui grandi appalti pubblici sono indicati dagli esperti come i settori maggiormente esposti al rischio.