E vai in pensione...

20.08.2015 19:13

E' così con D.G.R. n. 22-1738 del 13 luglio 2015, la Giunta Regionale ha individuato le 254 unità di personale (117 donne e 136 uomini) individuate come posizioni eccedentarie e conseguenti esuberi per le annualità 2015 e 2016, ferma restando la conferma delle singole posizioni che dovrà essere espressa dall'INPS al termine della procedura di certificazione di sua competenza.

Come è noto, la succitata delibera si inserisce nell'ambito del processo di riduzione dei costi del personale avviato dall'attuale governo regionale.

Quindi, 254 tra colleghe e colleghi che entro il 2016 lascieranno le proprie mansioni e le proprie attività... ma a chi??

C'è da augurarsi che i nostri Direttori ed i Dirigenti interessati siano in grado ovvero abbiano voglia, di pensare come poter sostituire tutte queste professionalità che verranno a mancare all'interno delle strutture di loro competenza. 

Che sia l'occasione per iniziare a parlare di organizzazione del lavoro in Regione?? 

 C'è la potranno fare i nostri eroi? Mah... vedremo...

Sono in molti ad essere pessimisti... ma su questi aspetti avremmo modo di tornarci molto molto presto!!!

Ricordiamo, comunque a favore dei più distratti, che a norma della legge Fornero, il requisito minimo di anzianità è fissato ad almeno 66 anni compiuti per la pensione di vecchiaia.

C’è, però, un’altra strada per andare in pensione, ed è quella degli anni di contribuzione.

Avendo, infatti, molti lavoratori intorno ai 65 anni, conseguito il minimo di anni di versamenti per ottenere il trattamento previdenziale, ecco che molti under 66 non si sono fatti pregare per inoltrare all’Inps la propria domanda di ammissione alla prestazione pensionistica.

Trend simile per la nota “opzione donna”, ossia la possibilità concessa entro il 31 dicembre di quest’anno, alle lavoratrici di lasciare il proprio mestiere con il calcolo contributivo ad almeno 35 anni di contributi e un minimo di 57 anni e 3 mesi di età (lavoratrici dipendenti).

Va tenuto presente infatti, che per gli uomini sono in vigore i termini minimi di 42 anni e 6 mesi entro la fine di quest’anno, che passeranno a 42 anni e 10 mesi dal 2016.

Per le donne, invece, vige il principio contributivo minimo di 41 anni e 6 mesi, mentre dall’anno prossimo anche per loro scatterà l’incremento di un ulteriore quadrimestre, in relazione ai dati sulla speranza media di vita e all’ invecchiamento della popolazione.