Il FALSO IDEOLOGICO ed il lavoro agile...

03.08.2020 13:44

Il FALSO IDEOLOGICO è un reato previsto dagli articoli 479 e 480 del codice penale italiano. Il bene giuridico tutelato è la veridicità dei fatti attestati dalla pubblica amministrazione, oltre alla trasparenza dell'azione amministrativa.

 

Un mio caro amico... mi ha posto questa domanda: Gigi ma fammi capire…. Ma il tuo obiettivo è quello di NON far più rientrare in ufficio, in attività in presenza, i dipendenti regionali?

 

La mia risposta è stata questa: No amico caro… non ho assolutamente quell’obiettivo… ma i dipendenti debbono rientrare in presenza in ufficio nel rispetto delle regole nazionali vigenti. 

 

L’attuale norma in vigore (l’articolo 263 del decreto - legge n. 34/2020, coordinato con la legge di conversione n. 77/2020)prevede, infatti, che l’Amministrazione/i dirigenti debbano, al fine di assicurare la continuità dell'azione amministrativa e la celere conclusione dei procedimenti, individuare le attività che il dipendente possa svolgere con più efficacia in presenza.

 

Individuate quindi tali attività… deve essere disposto di conseguenza il rientro in ufficio del personale per i giorni necessari.

 

Secondo Voi in Regione... si stanno applicando queste regole? Non mi sembra proprio, in quanto nessuno ha dato ai dirigenti alcuna indicazione al proposito.

 

La dirigenza regionale si limita quindi a produrre generici piani di rientro del personale in presenza ma senza alcuna motivazione legata alle attività da svolgere.

 

L’Assessore al Personale ne è al corrente di tutto ciò? No? Adesso lo sa!

 

Spesso sentiamo discorsi roboanti della politica sulla burocrazia inefficiente…

 

Ebbene questo è uno di quei casi di cattiva burocrazia interna. Chiediamo che la politica allora intervenga. Apprezzeremo molto.

 

Abbiamo quindi chiesto come sindacato CSA di essere ascoltati in Prima commissione Consiliare sia perché abbiamo avuto la sensazione che qualcosa non torni nelle politiche del personale in Regione sia perché pensiamo che qualcuno, a livello politico, stia sottovalutando la reale portata innovativa dell’applicazione del lavoro agile.

 

Per carità… il pensiero politico conservatore di questa Giunta Regionale sul lavoro agile è legittimo, anche se non lo condividiamo, ma francamente non ne comprendiamo le motivazioni al riguardo, eccezion fatta per quelle dichiarazioni scontate che portano ad identificare i dipendenti pubblici regionali solo come una sorta di limone da spremere da parte di baristi e ristoratori locali.

 

Sono anni che si sconta in Regione una assenza di politiche sull’ORGANIZZAZIONE del LAVORO…

 

Perché dovrebbe occuparsene questa Giunta? Perché stiamo toccando il fondo ed occorre alzare, per serietà, il livello d’analisi politica e del confronto… anche solo per rispetto dei ruoli istituzionali ricoperti… in primis di quello politico.

 

E’ mai possibile fornire da parte della Direzione della Giunta Regionale quelle risposte mortificanti riportate alla tabella 15 del questionario inviato al Dipartimento della funzione pubblica del Governo?

 

Ma qualcuno veramente pensa che tutti i dipendenti regionali della Giunta ed i loro rappresentanti sindacali siano degli imbecilli?

 

Qualcuno ci vuol far veramente credere che i vari direttori regionali... dalla CASAGRANDE a LEPRI… da AIMAR alla CROTTA… da FAGGIO a FEMIA... da BALOCCO alla BARACCHINO… a FENU abbiano fornito al Direttore FRASCISCO (dopo ovviamente aver consultato tutti i loro dirigenti) quelle risposte imbarazzanti contenute nella tabella 15 del questionario inviato al Ministero?

 

Se così fosse siamo proprio curiosi di leggere questi vari documenti… li mettano allora a disposizione per trasparenza.

 

Mi domando poi che giudizi daranno i Direttori ed i dirigenti quando si tratterà di esprimersi in merito alla liquidazione della Produttività 2020 dei dipendenti della Giunta.

 

Care colleghi e colleghe perché non andate un pò a parlare di questo con i Vostri dirigenti… e poi ci fate sapere?

 

E pensare che le normative e gli indirizzi in materia di lavoro agile in ITALIA stanno andando molto avanti.

 

Ci piacerebbe ad esempio parlare con l’Assessore al Personale GABUSI in merito alle disposizioni normative nazionali vigenti, riportate al comma 4bis dell’articolo 263 del decreto-legge 34/2020, coordinato con la legge di conversione 77/2020.

 

Tali disposizioni prevedono che:Entro il 31 gennaio di ciascun anno, le amministrazioni pubbliche redigano, sentite le organizzazioni sindacali, il Piano organizzativo del lavoro agile (POLA - come acronimo).

 

Il POLA individua le modalità attuative del lavoro agile prevedendo, per le attività che possono essere svolte in modalità agile, che almeno il 60 per cento dei dipendenti possa avvalersene. 

 

Il POLA deve definire, altresì, le misure organizzative, i requisiti tecnologici, i percorsi formativi del personale, anche dirigenziale, gli strumenti di rilevazione e di verifica periodica dei risultati conseguiti, anche in termini di miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dell'azione amministrativa, della digitalizzazione dei processi, nonché della qualità dei servizi erogati, andando anche a coinvolgere i cittadini, sia individualmente, sia nelle loro forme associative. 

 

La norma prevede che le economie derivanti dall'applicazione del POLA restino acquisite al bilancio di ciascuna amministrazione pubblica. 

 

Ma attenzione… in caso di mancata adozione del POLA nelle varie Amministrazioni e quindi anche in Regione Piemonte, il lavoro agile, è previsto che lo si debba applicare comunque per almeno al 30 per cento dei dipendenti che ne fanno richiesta.  

 

Siamo curiosi quindi di sapere cosa stia producendo quel gruppo di lavoro interno, costituito da dipendenti regionali, individuato per redigere il POLA.

 

Ricordiamo a tutti che il principio di buona amministrazione è un dovere pubblico che deve essere applicato in questa materia anche da coloro che svolgono le loro attività all’interno del nostro Ente.

 

Anche perché con le economie derivanti dall’applicazione del POLA, con i risparmi derivanti dai buoni pasto non erogati in questi mesi e con i risparmi ottenuti dalla chiusura degli uffici… la Giunta Regionale magari potrebbe studiare una misura di sostegno economico proprio a favore di quegli esercizi commerciali… ne vogliamo parlare?