Il merito e la premialità secondo Renzi... guarda che interessa te...
Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 7 giugno 2017:
- il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 74, recante “Modifiche al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n.150, in attuazione dell’articolo 17, comma 1, lettera r), della legge n. 124 del 2015";
- il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, recante “Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), l) m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche”.
Alcune novità introdotte:
Il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 74. L'obiettivo del decreto è ottimizzare la produttività del lavoro pubblico e garantire l’efficienza e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni: sono introdotti meccanismi di riconoscimento del merito e della premialità, norme per la razionalizzazione e integrazione dei sistemi di valutazione, la riduzione degli adempimenti in materia di programmazione e di coordinamento della disciplina in materia di valutazione e controlli interni.
Queste le principali novità del provvedimento:
- il rispetto delle norme in tema di valutazione costituisce non solo condizione necessaria per l’erogazione di premi, ma rileva anche ai fini del riconoscimento delle progressioni economiche, dell’attribuzione di incarichi di responsabilità al personale e del conferimento degli incarichi dirigenziali;
- la valutazione negativa delle performance rileva ai fini dell’accertamento della responsabilità dirigenziale e, in casi specifici e determinati, a fini disciplinari;
- ogni Pa deve misurare e valutare la performance con riferimento all’amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti o gruppi di dipendenti;
- oltre agli obiettivi specifici di ogni amministrazione, è introdotta la categoria degli obiettivi generali, che identificano le priorità in termini di attività delle pubbliche amministrazioni coerentemente con le politiche nazionali, definiti tenendo conto del comparto di contrattazione collettiva di appartenenza;
- gli Organismi indipendenti di valutazione (OIV), in base alle risultanze dei sistemi di controllo strategico e di gestione presenti nell’amministrazione, dovranno verificare l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi programmati durante il periodo di riferimento e segnalare eventuali necessità di interventi correttivi; sono previsti strumenti e poteri incisivi per garantire il ruolo degli OIV, con riferimento al potere ispettivo, al diritto di accesso al sistema informatico e agli atti e documenti degli uffici;
- si riconosce per la prima volta un ruolo attivo dei cittadini ai fini della valutazione della performance organizzativa, mediante la definizione di sistemi di rilevamento della soddisfazione degli utenti in merito alla qualità dei servizi resi;
- nella misurazione delle performance individuale del personale dirigente è attribuito un peso prevalente ai risultati della misurazione e valutazione della performance dell’ambito organizzativo di cui hanno essi diretta responsabilità;
- è definito un coordinamento temporale tra l’adozione del Piano della performance e della Relazione e il ciclo di programmazione economico-finanziaria, introducendo sanzioni più incisive in caso di mancata adozione del Piano;
- sono introdotti nuovi meccanismi di distribuzione delle risorse destinate a remunerare la performance, affidati al contratto collettivo nazionale, che stabilirà la quota delle risorse destinate a remunerare, rispettivamente, la performance organizzativa e quella individuale e i criteri idonei a garantire che alla significativa differenziazione dei giudizi corrisponda un’effettiva diversificazione dei trattamenti economici correlati.
Il decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75. Numerosi i temi trattati e le novità introdotte dal provvedimento, che spazia fra gli altri dal sistema di reclutamento del personale alla responsabilità disciplinare, dalle modalità di svolgimento dei concorsi alla disciplina del lavoro flessibile, dall’integrazione nel lavoro delle persone con disabilità alle competenze in tema di accertamento medico legale in caso di assenze per malattia, fino alla razionalizzazione dei sistemi di valutazione dei dipendenti.
Vediamo più da vicino i punti principali della riforma:
- è introdotto il nuovo strumento del “Piano triennale dei fabbisogni”, nell’ottica del superamento progressivo della “dotazione organica” come limite alle assunzioni, salvi i limiti di spesa;
- sono previste nuove norme in tema di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti, per rendere celere, effettiva e certa l’azione disciplinare;
- sono introdotte disposizioni per favorire un utilizzo ottimale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione anche nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa;
- nelle procedure concorsuali pubbliche sono previsti meccanismi di valutazione diretti a valorizzare l’esperienza professionale acquisita da chi ha prestato lavoro flessibile con la Pa, eccetto i diretti collaboratori di organi politici;
- disciplina del concorsi: sarà possibile svolgerli in forma centralizzata o aggregata; sarà previsto l’accertamento della conoscenza della lingua inglese e di altre lingue quale requisito di partecipazione o titolo di merito valutabile dalle commissioni giudicatrici; è prevista la valorizzazione del titolo di dottore di ricerca;
- lavoro flessibile: è introdotta una nuova disciplina, anche per prevenire il precariato e dare al contempo una soluzione transitoria per superare il pregresso, che prevede, tra le altre misure, il divieto a regime per la Pa di stipulare contratti di collaborazione;
- è istituita una Consulta nazionale per favorire l’integrazione nell’ambiente di lavoro delle persone con disabilità;
- sono definite le materie escluse dalla contrattazione integrativa, anche al fine di assicurare la semplificazione amministrativa, la valorizzazione del merito e la parità di trattamento tra categorie omogenee, nonché di accelerare le procedure negoziali;
- sono riorganizzate le funzioni di accertamento medico legale in caso di assenze per malattia, la cui competenza è attribuita all’Inps.