Il Dirigente infedele e ladro esiste se lo si lascia fare

13.12.2012 16:41

Sul caso Gec, ancora una volta, un danno alla collettività è stato possibile se non per la complicità, sicuramente per l’assenza dei vertici sia dirigenziali sia politici dell’Ente Regione Piemonte.

I funzionari infedeli o corrotti possono agire indisturbati, anche per anni, molti anni, se nessuno di coloro che dovevano approvarne gli atti, firmarli e controllarli, se n’è occupato: così,mentre qualcuno ha potuto mantenere fino all'ultimo la responsabilità  di  un settore così delicato, altri colleghi, senza "amici" e senza privilegi,stanno aspettando da mesi l'incarico per Settori lasciati (volutamente) scoperti.

Il pesce continua a puzzare dalla testa e, invece di litigare su poltrone e poltroncine, questa Giunta avrebbe fatto meglio a vigilare, specie su argomenti così delicati quali la riscossione dei tributi, una delle poche entrate dirette (cioè quanto le famiglie piemontesi tirano fuori di tasca propria) delle esangui casse regionali.

Ma quale autonomia fiscale, quale  modello di separatismo catalano? Qui si può  aspirare solo ad una confederazione di disonesti che, nella più beata ignoranza dei politici, (per essere buoni) attraversa ed unisce l’Italia da Est ed Ovest, da Nord a Sud.

I lavoratori dell’Ente Regione, in questo momento tirati in ballo da un ridicolo e maldestro tentativo di spending review che scarica su di loro ( per altro l’Ente Regione Piemonte è abbondantemente sotto organico) le inefficienze dovute al malcostume politico ed ai costi di una cattiva amministrazione che affida all’esterno compiti e funzioni proprie della Pubblica Amministrazione utilizzando i soldi pubblici per pranzi, cene e trasferte con gli amici, non intendono avere nulla a che fare con questo sistema corrotto.