EXPO 2015... da non perdere...

05.09.2015 15:52

Ogni volta che viene organizzato un “Expo” l’evento tematico di riferimento viene scelto dal Paese organizzatore. Quello di Milano 2015 è ben chiaro: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Anche se a volte non sembra essere chiaro ai Paesi partecipanti, che si sono sbizzarriti nel realizzare i loro padiglioni - alcuni non c’entrano davvero nulla con il filo conduttore dell’esposizione. Molti, tuttavia, hanno cercato di sviluppare il tema in maniera insolita e interessante: a parte il padiglione italiano, ecco i nostri 8 preferiti, da non mancare durante una visita a Expo.

1. PADIGLIONE ZERO

Se arrivate a Expo con la metropolitana o con il passante ferroviario è il primo padiglione che vedrete. Ed è assolutamente quello con cui iniziare la visita: perché non c’è introduzione migliore al tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Una serie di spazi, alcuni davvero spettacolari, che ripercorrono la storia dell’uomo sul pianeta e del suo rapporto con il cibo.

Info: aperto fino alle 21, talvolta qualche coda all’entrata, visita libera; tempo di visita attenta: almeno mezzora, meglio cinquanta minuti.

2. SVIZZERA

La Svizzera ha fatto del concetto il suo padiglione Expo. Nel senso che non ha tanto badato ad architetture vistose o appariscenti, puntando tutto sul significato, riassunto nella scritta sulla torre centrale: “Ce n’è per tutti?”. In poche parole: un grande magazzino di sale, acqua, mele e caffè, da cui ognuno può attingere quanto vuole, prelevando gratuitamente le quantità desiderate di alimenti. Ma attenzione: le quantità sono limitate! C’è il rischio che chi viene dopo di noi rimanga a secco. Ecco il semplicissimo quanto efficace ragionamento svizzero: le risorse non bastano a tutti, cerchiamo di pensare anche agli altri e di limitare i nostri consumi. Altrimenti il mondo rimarrà presto senza nutrimento.
Info: entrata da prenotare; necessario farlo all’ingresso del padiglione o sul sitowww.padiglionesvizzero.ch. Turni da 15 minuti, dalle 10 fino alle 21. 
3. ISRAELE

Non tutti sanno che Israele ha al suo interno una grande zona desertica, il Negev. E che in questa zona desertica da decenni sperimenta colture e metodi agricoli davvero innovativi. Il padiglione Expo racconta tutto questo. Per esempio, lo sapevate che ci sono semi adatti all’acqua salata? Che si può irrigare goccia a goccia, senza sprechi? Che i pomodorini ciliegini vengono da Israele?

Info: padiglione aperto fino alle 21, visita obbligata a gruppi; spesso code all’entrata, ma mai troppo lunghe; tempo di visita: 30 minuti circa.

4. COREA DEL SUD

Anche la Corea, come Israele, ha la sua soluzione per nutrire il pianeta. E non si fa problemi a dire che è la migliore per tutto il mondo. Si chiama hansik ed è l’alimentazione nazionale coreana, basata sui concetti di equilibrio, fermentazione e conservazione.

Info: padiglione aperto fino alle 21 (21.30 nei weekend), visita obbligata a gruppi, con personale molto gentile; spesso code all’entrata, ma mai troppo lunghe; tempo di visita: 30 minuti circa.

5. GERMANIA

Quello tedesco è forse il padiglione di Expo con più contenuti all’interno e uno di quelli più interattivi. Sembra quasi uno Science center, un museo della scienza di ultima concezione: chi è interessato ad approfondire i concetti potrebbe starci dentro ore intere. I tedeschi sono stati molto bravi sia nel proporre i concetti legati all’alimentazione del futuro, alla conservazione della biodiversità, all’importanza del clima, dell’acqua e della terra, sia nel creare un percorso che coinvolge grandi e piccoli (attraverso un semplice ed efficace stratagemma tecnico, ilseedboard). Si passa poi al Giardino delle idee, dove si mostra come ognuno di noi può modificare attivamente il rapporto con la ntura; e si finisce con lo show, che prende spunto dalle api, con lo slogan “Bee active”.

Info: padiglione aperto fino alle 21, visita libera; spesso code all’entrata; tempo di visita consigliata: almeno 30 minuti, meglio più a lungo.

6. EMIRATI ARABI UNITI

E’ uno dei padiglioni Expo più visitati e amati - e lo si nota dalle code chilometriche all’entrata. A ragione: perché è uno degli spazi più spettacolari dell’esposizione, interessante anche per i contenuti. Tre gli spazi in cui si è guidati. In una struttura affascinante, in cui sembra di essere immersi tra le dune del deserto, si fanno domande e risposte sui temi della sostenibilità, delle risorse, dell’ambiente desertico: la tecnologia con gli ologrammi è affascinante, a volte le risposte un po’ troppo semplicistiche. info: padiglione aperto fino alle 21 (ma ci si può mettere in coda fino alle 20), visita guidata, con spiegazioni; code anche molto lunghe all’entrata, consigliabile recarsi all’apertura o verso le 18; tempo di visita consigliata: 40 minuti circa.

7. GIAPPONE

Anche per i giapponesi l’armonia è il concetto di base: solo l’armonia può portare a un futuro migliore. E se nei primi spazi del padiglione Expo si viaggia attraverso suggestioni belle ma un po’ inutili, poi il percorso diventa più interessante (le soluzioni per il pianeta), fino ad arrivare al ristorante del futuro, dove si interagisce con un paio di bacchette.

Info: padiglione aperto fino alle 21 (ma ci si può mettere in coda fino alle 20 circa), visita scaglionata e obbligata, con spiegazioni; code anche molto lunghe all’entrata, consigliabile recarsi all’apertura o verso le 17.30; tempo di visita: 50 minuti circa.
8. KAZAKISTAN

A differenza di quelli di tanti altri Stati asiatici, il padiglione Expo del Kazakistan è a nostro parere centrato e interessante. Anche perché noi italiani sappiamo ben poco del grandissimo Paese dell’Asia centrale: e uscendo dal padiglione abbiamo imparato senz’altro qualcosa. Per esempio che in Kazakistan coltivano mele grandi un chilogrammo, che devono fronteggiare sciami di locuste assatanate (c’è anche un videogioco in cui bisogna proteggere i raccolti dalle invasioni delle cavallette, individuandole con un drone), che pescano enormi storioni (presenti vivi e vegeti in una vasca).

Info: padiglione aperto fino alle 21, visita libera; spesso code all’entrata; tempo di visita consigliata: almeno 30 minuti.