E' una questione di credibilità personale...

28.12.2013 14:37

Il neo segretario della Lega Nord  Matteo Salvini chiude un occhio davanti ai rimborsi “facili” dei suoi illustri esponenti politici piemontesi: “Ci rompono i coglioni sulle mutande, ci rompe i coglioni uno Stato ladro che senza la Lega sarebbe già fallito”.

Che fatica continuare ad assistere a dialettiche contraddittorie ed incoerenti, come se governare la Regione Lombardia, il Veneto, il Piemonte non significhi far parte di uno Stato, nonchè occupare posti di governo e di potere

Si proprio di quello Stato che la Lega ebbe ai tempi di Tangentopoli modo di contestare aspramente, ottenendo un credito elettorale importante proprio in quell’opinione pubblica stanca di assistere alle nefandezze di una classe politica che sfruttava a suo piacimento anche soldi e finanziamenti pubblici…

Come passa il tempo e quanto è corta la memoria di chi, con il passare del tempo, è diventato un tutt’uno con quello “stato ladrone”…

Sarà… ognuno è libero di raccontarla come vuole… sta di fatto che:

…correva l'estate del 2011 quando il presidente della Regione Piemonte cercava un paio di mutandoni di colore "verde" tra gli scaffali di un noto negozio di abbigliamento degli Usa, e trovava quel che più si avvicinava alla nuance del Carroccio accontentandosi della sfumatura "kiwi". Tornato in Italia lo scontrino l'equivalente, in dollari, di 40 euro, finiva tra quei i rimborsi a lui spettanti, per legge, per lo svolgimento della propria attività politica.

Colpa di un errore di un funzionario regionale che ha messo erroneamente quello scontrino tra le richieste di rimborso... Abbiamo dovuto ascoltare anche questo... Ed allora, puntualizziamo alcune cose: 

1°) - I funzionari regionali non sono “can da trifule”  che scovano scontrini in ogni luogo ed in ogni dove… 

2°) - Qualcuno deve aver dato loro tale scontrino… 

3°) - Basta con il “giochetto” del dipendente pubblico “incapace e fannullone”, non fa ridere più nessuno, se poi qualche idiota ancora ci crede… queste persone di certo non si trovano certamente alla Procura della Repubblica.  

Quindi, perché mai quel giorno è uscito da quel negozio conservando proprio quello scontrino? Aveva forse paura che alla dogana chiedessero conto degli acquisti? Un consiglio... la prossima volta, se mai c’è ne sarà una, butti subito via lo scontrino appena rientra in Italia…

Noi non mettiamo in discussione la sua credibilità politica (non è affar nostro), bensì quella sua personale per il ruolo che ricopre... perchè in questa vicenda è venuta meno. 

Ci consenta... per il nuovo anno... faccia una buona azione. Non coinvolga più i funzionari regionali in sue personali vicende... e magari, da rinviato a giudizio, chieda loro scusa ...