Dopo le frasi di Di Maio...

24.04.2017 22:58

MSF PRONTO A QUERELARE - L'organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere si dice "indignata per i cinici attacchi al lavoro delle ong in mare da parte di alcuni esponenti della politica, che hanno visto nelle ultime ore un crescendo di veleni e false accuse" e annuncia che "valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità" dopo le frasi di Di Maio.

SAVE THE CHILDREN - Anche l'associazione Save the children è dura nei confronti delle dichiarazioni politiche delle ultime ore. "L'indagine della Procura di Catania è molto utile, la politica farebbe bene ad aspettare invece di lanciarsi in questa polemica di livello piuttosto basso. Il vero scandalo morale di cui nessuno sembra occuparsi è quello delle decine di migliaia di bambini, di donne, di uomini che continuano a morire nel Mediterraneo" dice a Repubblica Valerio Neri, direttore generale di Save the children. "Io sono certamente molto lieto delle distinzioni che il procuratore Zuccaro ha fatto sin dal primo momento sulla natura delle Ong interessate dall'indagine, definendo noi e Msf al di sopra di ogni sospetto", dice. "E ringrazio Gentiloni dell' invito a non criminalizzare in maniera generalizzata Ong che da molti anni aiutano la gente a sopravvivere in tutte le parti del mondo. Non conosco molte delle altre organizzazioni umanitarie che sono sorte negli ultimi anni. E però devo dire che fa impressione tutta questa animosità contro chi si dà da fare per soccorrere gente che sta morendo. Tutte queste illazioni non possono che fare effetto". "Hanno le prove di questi presunti contatti diretti tra trafficanti e Ong? A me pare inverosimile. E comunque posso affermare senza tema di smentita che mai nessuno ha chiamato noi e che i nostri interventi nascono, si sviluppano e si concludono esclusivamente sotto le direttive della Centrale operativa della Guardia costiera che coordina i soccorsi in mare". Quanto ai finanziamenti, "c'è tanta gente, dall'Italia all'America ad Hong Kong che non sopporta di vedere affogare le persone. Si rende conto delle problematiche dell'accoglienza in Europa ma anche del dramma di queste centinaia di migliaia di persone chiuse tra due inferni, quello del Sahara e quello della Libia, e dà il suo contributo con donazioni alla nostra causa".

INTERSOS - "Gli attacchi di questi giorni contro le ong impegnate nei salvataggi in mare nel Mediterraneo sono una vergognosa speculazione. Siamo stanchi di aiutare bambini vittime di tortura, donne violentate e sentire basse e mal costruite invenzioni e strumentalizzazioni politiche" sottolinea anche l'organizzazione umanitaria Intersos. "Il lavoro delle ong nel Mediterraneo - si legge in una nota - è salvare vite umane. Chi con navi proprie, chi, come gli operatori Intersos, in collaborazione con Unicef, partecipando alle operazioni di soccorso sulle navi della Guardia Costiera Italiana. Se siamo lì, è per fermare una strage. Se a qualcuno questo lavoro non piace, dica con chiarezza che preferisce un morto annegato ad un essere umano tratto in salvo". "Il Mediterraneo è diventato un cimitero d'acqua dove in poco più di un anno sono morte oltre 5mila persone: uomini, donne e bambini in fuga da guerre, violenze e povertà estreme, salpati dalle coste di un paese, la Libia, dove violenze e sopraffazioni nei confronti dei migranti sono una costante fuori controllo. Se siamo nel Mediterraneo è perché nel 2016 il numero di morti in mare ha superato ogni record. Una strage aggravata da politiche basate sulla chiusura e la militarizzazione dei canali di migrazione, a scapito del rispetto di diritti umani e dei fondamentali principi umanitari" conclude la nota.

tratto da H-P-