Decide sempre lui...

08.11.2014 14:35

La Giunta Regionale è in procinto di disciplinare i criteri per il conferimento di incarichi di consulenza e studio a titolo gratuito a soggetti  in quiescenza.

Come è noto, l’art. 6 del decreto legge n. 90/2014, convertito dalla legge n. 114/2014, ha modificato l’art. 5, comma 9, del decreto legge n. 95/2012 (convertito dalla legge n. 135/2012) in materia di conferimento di incarichi a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza.

Le innovazioni del decreto legge n. 90/2014 sono significative e riguardano divieti di conferimento degli incarichi sotto indicati a tutti i soggetti collocati in quiescenza sia del settore privato che del settore pubblico:

a)     divieto di conferimento di incarichi dirigenziali o direttivi e di consulenza e studio;

b)   divieto di conferimento di cariche in organi di governo delle pubbliche amministrazioni e degli enti e società da loro controllati, con esclusione dei componenti delle Giunte degli enti territoriali e dei componenti degli organi elettivi degli ordini professionali;

c)      la previsione della possibilità da parte delle pubbliche amministrazioni di conferire ai soggetti in quiescenza “incarichi e collaborazioni esclusivamente a titolo gratuito”, per un periodo massimo di un anno non prorogabile né rinnovabile. Devono essere rendicontati eventuali rimborsi di spese, corrisposti nei limiti fissati dall’organo competente dell’amministrazione interessata.

La ratio dell’intervento normativo è quella di consentire  da un lato il cosidetto “ricambio generazionale”  nell’ambito delle pubbliche amministrazioni e dall’altro di evitare di perdere la possibilità di utilizzare le conoscenze tecniche e le elevate e consolidate professionalità, di livello dirigenziale o direttivo, dei soggetti in quiescenza, a supporto della struttura regionale.

In questo scenario parrebbe che i “pensionati” che “potranno rientrare in Regione dalla finestra”, la Giunta li voglia scegliere sulla base di una UNILATERALE VALUTAZIONE POLITICA.

Così come pare vogliano stabilire il “quantum” dei rimborsi da riconoscere a questi soggetti.

Siamo alle solite, ancora una volta la “vecchia politica” intende gestire in maniera non trasparente, incarichi che non sarebbero di loro competenza., il che significherebbe una ulteriore immissione in Regione di consulenti di apparato, il tutto utilizzando i soldi del contribuente…

Il CSA NON E’ D’ACCORDO.

IL CONFERIMENTO DI QUESTI INCARICHI NON DEVE PASSARE ATTRAVERSO UNA UNILATERALE VALUTAZIONE POLITICA.

BASTA CON I CONSULENTI AL SERVIZIO DEI  POLITICI UTILIZZANDO SOLDI PUBBLICI.