Cose Renziane...
Sordi alle richieste della minoranza dem, Matteo Renzi e i suoi scelgono la linea dura. E sostituiscono tutti i componenti in commissione Affari costituzionali della Camera, ad eccezione di Giuseppe Lauricella, il quale ha fatto sapere che, pur contrario all'Italicum, si rimetterà alle decisioni del gruppo.
Sono quindi in tutto 10 (Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Rosy Bindi, Andrea Giorgis, Enzo Lattuca, Alfredo D'Attorre, Barbara Pollastrini, Marilena Fabbri, Roberta Agostini, Marco Meloni) gli esponenti della sinistra Pd a dover lasciare il posto in commissione.
"Verremo sostituiti d'imperio", afferma Andrea Giorgis, che dà appuntamento in Aula: "A questo punto la battaglia sarà lì".
Parla di "fatto grave" Stefano Fassina, mentre Gianni Cuperlo avverte: ricorrere alla fiducia sull'Italicum sarebbe "uno strappo serio" che "metterebbe seriamente a rischio la prosecuzione della legislatura, perché ci sarebbe da parte delle opposizioni tutte una reazione molto molto severa".
Per Pippo Civati "la sostituzione di massa non ha precedenti nella storia repubblicana". Rosy Bindicommenta: "è una sostituzione di massa", e garantisce che "il dibattito è rimandato in aula dove io e gli altri ripresenteremo gli emendamenti". Quanto a un possibile rischio di fine della legislatura, Bindi commenta: "Ancora spero nella saggezza del segretario del partito e presidente del Consiglio, perché la legge elettorale è cosa molto importante.
Il governo non dovrebbe metterci la testa sopra e lasciare il libero confronto in Parlamento, tanto più che tutti lavoriamo per fare una nuova legge elettorale e per farla migliore".
Ma nonostante il duro scontro tra le due 'anime' del Pd, la minoranza non intende abbandonare il campo di battaglia: "non è assolutamente messa in discussione la permanenza nel gruppo. Non penso che la reazione sarà questa", spiega Alfredo D'Attorre.