CIELO... RIPARTE IL GRATTA...

21.03.2017 22:51

Urka.... dai primi di maggio riparte il cantiere del GRATTA-CIELO al Lingotto.

Una bozza d'intesa è stata siglata dal presidente della Regione Sergio Chiamparino, dalla società Cmb che si farà carico di proseguire i lavori e dal Monte dei Paschi di Siena.

Nel nuovo contratto, spiega Reschigna in commissione a Palazzo Lascaris, si separano le responsabilità del contratto precedente. Cmb non si farà carico del problema delle vetrate "sbagliate" e di altre magagne causate dalla società precedente. Verrà affidato al Cnr la valutazione della situazione dei danni alle vetrate. La nuova associazione temporanea d'impresa, non avrà la responsabilità delle strutture verticali, del finestrone, e delle pareti delle vetrate.

Verrà riconosciuto come importo aggiuntivo un importo di 2 milioni di euro rispetto ai 23 milioni di euro, che è il corrispettivo per l'ultima parte dei lavori.

Un po' di storia… Il grattacielo è quasi finito, manca ancora il 10 per cento circa. Eppure c'è da sbrogliare una situazione che ha paralizzato i cantieri da novembre del 2015 in poi, ossia da quando è fallita la Coopsette, la capofila del gruppo di aziende che stavano costruendo il grattacielo progettato da Massimiliano Fuksas. Da allora è iniziata una trattativa assai complicata con le imprese ancora coinvolte, ossia la Cmb, la Unieco, la Idrotermica e la Kopa Engineering (oggi in liquidazione, mentre la torinese Dega è a sua volta uscita di scena). La Cmb non vuole prendersi la responsabilità di ciò che è stato fatto fino ad ora nel cantiere e che non era di sua competenza. La maggior parte dei lavori è stata infatti portata avanti da Coopsette, la Cmb non vuole correre il rischio di trovarsi a pagare penali per colpe non sue.

Che l'o stato di abbandono del cantiere sia oggi una criticità... è sotto gli occhi di tutti.

Da un lato c'è la grana dei vetri: la fornitura originale era difettosa, quindi occorre rimediare. Dall'altro c'è il problema di dover rimettere in sesto una struttura che non è stata completata e che patisce l'usura da un anno e mezzo.

Questa è un'altra incognita importante anche per quanto riguarda i tempi, perché ai mesi necessari per completare il palazzo vanno aggiunti quelli che serviranno per riportare il cantiere al punto in cui era stato lasciato a novembre 2015, più quelli per fare i traslochi dai vari uffici sparsi in Torino alla nuova torre del Lingotto.