Ciao Marino...
L’8 ottobre 2015, il sindaco di Roma Ignazio Marino si è dimesso.
L’annuncio è arrivato verso le 19.30 in un videomessaggio, in cui Marino ha ammesso che esiste “un problema di condizioni politiche” per andare avanti.
Il sindaco però ha ricordato che può ritirare le dimissioni entro venti giorni.
Alla fine, il più grande nemico politico di Ignazio Marino si è rivelato essere lui stesso.
In un paio di settimane, quello che fino a ieri pomeriggio era il sindaco di Roma, un chirurgo di prestigio trapiantato in politica nelle file del Partito democratico, ha fatto a brandelli l’unica virtù che gli riconoscevano anche i suoi molti avversari: l’onestà.
Due bugie quasi infantili, soprattutto in confronto al grado di infiltrazioni mafiose che Roma soffre da anni, lo hanno costretto a dimettersi, messo alle strette dalla pressione dei dirigenti del suo stesso partito, tra cui il presidente del consiglio Matteo Renzi.
Lo scandalo sui rimborsi spesa è stata solo la punta dell’iceberg per Marino.
Per mesi sono stati sollevati dubbi sulle competenze del sindaco, mentre la città sembrava sgretolarsi sotto gli occhi dei cittadini” la spazzatura era lasciata in mezzo alla strada, l’erba dei parchi pubblici non veniva curata e lo scandalo di Mafia capitale sulla corruzione negli appalti pubblici – che non ha riguardato personalmente Ignazio Marino – aveva portato all’arresto di decine di funzionari pubblici.