Chi condannato... a casa...
Hanno optato per il rito abbreviato (13, 14 e 15 gennaio 2015) i dieci consiglieri regionali, coinvolti nel secondo filone dell’inchiesta “Rimborsopoli” in Consiglio regionale sono: il vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna (Pd), l’Assessore Monica Cerutti (Sel), il capogruppo e segretario
democratico Davide Gariglio, l’attualo onorevole democratico al Senato Stefano Lepri, la consigliera Angela Motta, ma anche i tre consiglieri del centrodestra Gian Luca Vignale (FI), Fabrizio Comba (FdI) e Giampiero Leo (Ncd).
Tra coloro che hanno scelto il rito abbreviato anche l’ex assessore alla Sanità e capogruppo della Federazione della Sinistra Eleonora Artesio e l’ex capogruppo del Pdl Luca Pedrale, ma solo per le responsabilità in concorso in qualità di capogruppo, avendo invece patteggiato per i propri addebiti una pena a 1 anno e 6 mesi.
Nel diritto italiano, il giudizio abbreviato è un istituto processuale del ramo penale, previsto e disciplinato dall'art. 438 e segg. del c.p.p..
È un rito speciale caratterizzato dal fatto che con esso si evita il dibattimento e la decisione viene presa nell'udienza preliminare, tendenzialmente allo stato degli atti. Inoltre, nella eventuale sentenza di condanna, la pena da irrogare è ridotta in concreto di un terzo secco.