Buon anno...

03.01.2015 15:06

A conclusione di un anno, è tempo di riflessioni che se da un lato assumono le vesti di consuntivo, di analisi valutativa, dall’altro si rivestono di nuovi propositi, di intendimenti programmatici, di fervide speranze.

Non viviamo certamente un facile periodo storico, innumerevoli sono le difficoltà di ordine economico, politico, istituzionale, culturale, etico che attanagliano la nostra quotidianità.

Un’epoca, la nostra, che contrassegnata da un profondo sconvolgimento delle coscienze, appare in continua trasformazione, contraddistinta da una ricerca spasmodica di validi punti di riferimento, di solide certezze, di stabili obiettivi.

Un tale stato di decadenza sociale implica inevitabilmente una forte crisi di valori, con evidenti risvolti esistenziali e sociali.

Improvvise rivoluzioni normative, continui assestamenti burocratici, persistenti irrigidimenti politici stanno condizionando ormai da tempo la nostra vita.

Un siffatto contesto “crepuscolare” non può assolutamente infervorare ed infiammare l’animo di chi rappresenta il nostro domani, di quei giovani che reclamano fortemente il diritto al lavoro o di quelle donne e di quei uomini che, in età avanzata, perdono il loro lavoro.

A chi sostiene che le garanzie sul lavoro conquistate e conservate per i genitori stanno limitando il futuro dei figli, va ricordato che è esattamente il contrario:  solo la difesa vittoriosa di antichi diritti del lavoro può restituire dignità al lavoro di tutti. 

Non può esistere uno scontro sociale tra giovani e anziani in tema di lavoro, ciò in quanto è il lavoro, nella sua eccezione più vera, che legittima la dignità di appartenenza sociale delle persone.

Per la prima volta dal dopoguerra, la classe lavoratrice italiana è scesa in piazza a difendere dei diritti irrinunciabili ed a tracciare nuovi percorsi di eguaglianza senza la presenza di alcun partito amico.

Il sociale senza il politico non è mai un indizio di forza, al contrario, è un’esperienza drammatica per il mondo del lavoro, mai così diviso e abbandonato dalla politica.

Quali le giuste proposizioni per il nuovo anno?

La voglia di impegnarsi innanzitutto, di un impegno proteso alla salvaguardia di quei valori su cui si è costruita e si è retta sin dalle epoche più remote la nostra società.

Buon Anno.

Il Coordinatore CSA

Ente Regione Piemonte

Luigi SERRA