Bisogna stare attenti…
Siamo oramai giunti al termine di questa legislatura, Corte di Cassazione permettendo…
Sulle politiche del personale, sulla qualità del lavoro, sulle aspettative professionali delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Ente, c’erano veramente tante cose da fare…
Tempo perso. Abbiamo ancora una volta assistito ad una azione conservatrice di governo.
Le solite applicazioni del “manuale Cencelli”, le solite consulenze, i soliti dirigenti, le solite mediazioni con le “solite” Organizzazioni sindacali.
Un film già visto, dal finale scontato…
In Italia sempre più frequentemente abbiamo visto politici e sindacalisti formare e preparare schiere di “parenti ed amici” e spargerli in tutti i rivoli e ruscelli delle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e nei consigli di amministrazioni di aziende e società.
Ciò nonostante nella pubblica amministrazione si continua a “parlare” di meritocrazia.
Bisogna stare attenti…
In assenza di metodi obiettivi e di perfetta giustizia di valutazione, la meritocrazia può rappresentare una ghiotta occasione per aumentare le azioni clientelari già esistenti di certi partiti, di certi sindacati, di certi dirigenti.
Non è forse vero che ciò che viene ricercato da sempre da questi soggetti è proprio la figura “professionale” dell’utile idiota: “non disturbare… e più carriera farai”.
Mai conosciuto persone con un cervello lavorativo impegnato solo a pensare al nuovo politico di turno al quale genuflettersi? Soggetti asserviti, da sempre, a logiche di appartenenza partitica o al peggior sindacato?
Meritocrazia e clientelismo hanno da sempre rappresentato, all’intermo della Pubblica Amministrazione, le due facce della stessa medaglia …
E’ evidente che fin quando una certa classe politica alimenterà il clientelismo, determinando le condizioni per la richiesta del favore, non ci saranno le condizioni dello sviluppo della meritocrazia.
Laddove è presente il clientelismo vi è la morte della meritocrazia.