Basta... così non si può più andare avanti.
Sul Disciplinare MENSA e non solo, ci dividono una serie di punti, di sostanza e di principio. Proviamo qui a spiegarli.
Il Disciplinare, per le categorie, parte con una sperimentazione fino ad ottobre prevedendo per l’erogazione del ticket, una continuità lavorativa nel pomeriggio (dopo la terza bollatura) del venerdì di 30 minuti e di 1 ora prima della pausa.
Successivamente a questa “sperimentazione” la presenza diventerà un ora prima della pausa pranzo ed un ora dopo.
Noi del Csa non comprendiamo il perché prima si vuole “sperimentare” con mezzora per poi stabilizzare all’ora.
Che necessità c’è di questo doppio regime? Perché non attestarci alla mezzora e basta? Ma l’amministrazione vuole sempre e solo creare problemi ai dipendenti al fine di ridurre il numero dei ticket?
Altro cambiamento riguarda l’estensione dell’orario della pausa pranzo a due ore (anziché di un ora e mezza come è oggi): dalle 12,00 fino alle ore 14.00.
Il CSA ha proposto di lasciare per il venerdì o per la giornata breve tale orario, mentre per le altre giornate ha proposto la pausa dalle 12,30 alle 14,30 il tutto al fine di tener conto di particolari esigenze di lavoro di colleghe e colleghi.
Sulla MENSA come non ricordare che l’amministrazione ha smesso di realizzarle, che nel tempo ha chiuso le esistenti, per poi passare al buono pasto. Come non ricordare la riduzione del valore del ticket…
Tempo fa era assicurato un pasto completo (un primo, un secondo, contorno, bibita e caffè)…oggi con 7,00 € sappiamo cosa viene offerto dagli esercizi commerciali.
Il solito risparmio su redditi medio - bassi, i soliti noti da strigliare.
Con questo Disciplinare l’Amministrazione inoltre intende definire tutte le modalità per l’erogazione del buono pasto per le categorie, mentre praticamente nulla di analogo intende scrivere per la Dirigenza.
Vorremmo ricordare, che il Dlgs. 66 del 08/04/2003 per tutti coloro che prestano una attività lavorativa superiore alle 6 ore, prevede “una pausa, anche sul posto di lavoro, tra l'inizio e la fine di ogni periodo giornaliero di lavoro, di durata non inferiore a dieci minuti”.
Ora se il CCNL delle categorie regolamenta la pausa (minimo mezzora e massimo due ore) ed il CCNL non prevede alcun riferimento temporale, perché l’amministrazione (con l’avvallo di CGIL CISL UIL) non intende normare anche per i dirigenti la pausa mensa?
Superate le sei ore di lavoro deve essere fatta una interruzione del lavoro sempre prevista, per norma, a tutela della salute del lavoratore…
Su questo argomento abbiamo cercato di capire perché l’amministrazione è tanto solerte a ricercare il “pelo nell’uovo” per le categorie mentre per la dirigenza non applica nemmeno le normative vigenti. Lasciamo a Voi la risposta ed il giudizio sull’operato dell’amministrazione (con l’avvallo di CGIL CISL UIL).
Ma una volta per tutte questi Amministratori vogliono affrontare seriamente i problemi organizzativi che il CSA pone o vogliono solo continuare a fare i propri affari?
La non certificazione della pausa da parte dei dirigenti comporta gravi rischi potenziali, in quanto il fatto potrebbe configurarsi come danno erariale.
Infatti, su quali basi l’amministrazione eroga ai Dirigenti il buono pasto se non vi è nessuna certificazione della pausa?
Dobbiamo aspettare STRISCIA LA NOTIZIA o REPORT per far sollevare il caso? Minando così ancora una volta l’immagine di tutti i dipendenti pubblici?
E che dire sulla volontà dell’amministrazione di prevedere l’erogazione del servizio mensa a favore del personale con rapporto di lavoro subordinato di diritto privato? Il CSA non la vuole.
Perché poi non prevedere il diritto al servizio di mensa anche nelle giornate di telelavoro domiciliare?
E poi ancora… il buono pasto deve essere spendibile nel giorno di maturazione, nonchè deve essere cumulabile.
Ricordiamo che il 23 maggio u.s., abbiamo abbandonato il TAVOLO di confronto perché quando le discussioni sono solo “faziose” non ci appassionano, perché portano solo negatività e mai quei miglioramenti da noi auspicati.
Stando così le cose il CSA non firmerà alcuna intesa con l’amministrazione.
Firmino pure altri (mettendo tutte le note a verbale che vogliono)… se qualche dipendente vuole ancora farsi prendere in giro è un problema loro, anzi di tutti!!!