Basta con le “lacrime di coccodrillo” della politica.
Il CSA con lettera in data 8.10.2013 indirizzata all’Assessore regionale al Personale: VIGNALE ed al Presidente del Consiglio della Regione Piemonte: CATTANEO, ha ricordato che sin dal maggio di quest’anno, aveva richiesto un apposito incontro con i due rappresentanti dell’amministrazione regionale, al fine di affrontare le ricadute sull’organizzazione del lavoro dei dipendenti regionali determinate dall’entrata in vigore della LEGGE 6 novembre 2012 n. 190: “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.
Come è noto, tale legge individua una serie di azioni a cui tutte le Amministrazioni Pubbliche debbono ottemperare in materia di attività di controllo, di prevenzione e di contrasto della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione.
Il Coordinatore CSA nel sottolineare il “silenzio assoluto” dell’amministrazione in proposito, nell’auspicare la completa estraneità delle colleghe e dei colleghi recentemente coinvolti nell’inchiesta della Procura della Repubblica di Torino su presunte irregolarità in tema di appalti, sottolinea, per l’ennesima volta, quanto più volte richiesto nel corso della presente legislatura:
OCCORRE PROCEDERE AD UNA RIORGANIZZAZIONE DELLE STRUTTURE DEL NOSTRO ENTE COMMISURATA AI COMPITI SVOLTI DALLA REGIONE, COSÌ COME OCCORRE ADDIVENIRE AD UNA VERA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO CON COMPITI, RESPONSABILITÀ E FUNZIONI DEFINITI ED ASSEGNATI ALLE LAVORATRICI ED AI LAVORATORI.
La riorganizzazione dell’Ente Regione Piemonte continua ad essere rimandata per “beghe di palazzo”, le nomine dei nuovi Direttori regionali tardano ad essere fatte, i Dirigenti (alla faccia della rotazione degli incarichi prevista dalle normative vigenti) continuano a ricoprire i loro “posti secolari“, i funzionari apicali vengono prorogati da anni…
Basta con le dichiarazioni politiche di comodo e con le “lacrime di coccodrillo”.