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In poco meno di quattro anni, dal 2009 al settembre del 2012, la banca vaticana dello Ior (Istituto per le opere di Religione) ha spostato all'estero circa mezzo miliardo di euro depositati negli istituti di credito del nostro Paese.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla luce ingenti trasferimenti soprattutto verso la Deutsche Bank tedesca.
La circostanza coincide temporalmente con le considerazioni della Banca d’Italia del 18 gennaio 2010 circa ‘la posizione dell’istituto vaticano modificata ai fini antiriciclaggio”. Appena lo Stato italiano ha cominciato a fare sul serio il Vaticano ha spostato in Germania i soldi.
Dove sono i “pochi” soldi del Vaticano in Italia?
Alla data di settembre 2012, oltre ai 30 milioni di Bankintesa, ci sono 97 milioni depositati presso Deutsche Bank e altri 29 milioni al Credito Artigiano, 10 milioni al Banco Desio e 2 milioni alla Banca del Fucino.
In tutto sono circa 169 milioni di euro disponibili. Spiccioli al confronto di quelli nascosti nella cassaforte del Vaticano, in Svizzera e soprattutto in Germania, terra di Benedetto XVI e dei suoi consiglieri più fidati in materia.