Agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro...

14.08.2017 21:59

"È una società stolta e miope quella che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga un'intera generazione di giovani a non lavorare quando dovrebbero farlo per loro e per tutti".

Queste parole di Papa Francesco adesso vengono universalmente condivise, anche dal centrodestra che ha imposto, al tempo del Governo Berlusconi, l'aggancio dell'età della pensione all'andamento della aspettativa di vita. La conseguenza sarà, se non si blocca il meccanismo, che dal 2019 l'età pensionabile salirà a 67 anni e nel (lontano?) 2050 a quasi 70 anni. Noi abbiamo fatto nel 2016 una campagna sulla flessibilità delle pensioni. Ve la ricordate?

"Agli anziani la pensione, ai giovani il lavoro". Abbiamo raccolto più di 30.000 firme on line, oltre a quelle cartacee, a sostegno della legge 857, primi firmatari Damiano e Gnecchi, che aveva come elementi essenziali la flessibilità previdenziale e il ripristino del diritto alla pensione con 41 anni di contributi.

È stata una battaglia dura, che si è accompagnata a quella per le 8 "salvaguardie" e per Opzione Donna.  Adesso l'APE sociale sta avendo, come prevedevamo, un grande successo. La nostra iniziativa non ha portato a casa tutti gli obiettivi, ma ha aperto un varco importante e deve continuare per realizzare un sistema previdenziale più giusto.

I prossimi obiettivi saranno: aggiungere risorse per l'APE sociale se, come pare, i numeri saranno superiori alle previsioni. Attuare i Decreti anche per l'APE volontaria e per i lavori usuranti. Aprire un confronto con le parti sociali per la Fase 2 che propone di affrontare il tema della "pensione contributiva di garanzia" per i giovani e quello dell'innalzamento dell'età pensionistica in rapporto all'andamento della aspettativa di vita.

Quest'ultimo argomento ha bisogno di una messa a punto: l'innalzamento continuo dell'età della pensione deve essere cancellato, o rallentato, o differenziato. Nell'ultima legge di Bilancio è stato cancellato per i lavori usuranti. Adesso si tratta di valutare se lo si blocca per tutti o almeno per i cosiddetti lavori "gravosi". In alternativa di può rallentare il meccanismo del dispositivo. L'anticipo della pensione a 63 anni dovrebbe diventare una misura strutturale e non solo una sperimentazione fino al 2018.