Adesso e subito...
Questo è un anno cruciale per l’Italia: non solo sarà il suo turno di presidenza nella UE nel secondo semestre del 2014, ma si terranno anche le elezioni europee, in un crescente e diffuso clima antieuro ed antieuropeo.
Nonostante continui a contare su un governo fragile e instabile, il 2014 deve essere l’anno delle riforme, dei cambiamenti, dato che il paese è ormai da troppo tempo pericolosamente immobile e continua a rimandare misure urgenti e necessarie.
Dal punto di vista economico, il Governo di Enrico Letta dovrebbe porsi il problema di misure efficaci ed energiche per affrontare la grave crisi economica, nuove iniziative per ridurre il debito pubblico e far fronte alla pericolosa recessione, iniziando quanto prima un’improrogabile recupero.
A livello istituzionale si dovrebbe combattere una burocrazia asfissiante e paralizzante; le istituzioni del paese hanno bisogno di essere modernizzate per creare una struttura più dinamica ed equilibrata. Si dovrebbe anche continuare la lotta contro le organizzazioni criminali italiane, realizzando un’attenta riflessione sulle relazioni tra mafia e politica (secondo l’esperto di ‘ndrangheta Francesco Forgione “non esiste mafia senza politica”).
Non rimane che aspettare una vera scommessa governativa per la legalità, una volontà palese di estirpare questa piaga.
Il Governo dovrebbe approvare quanto prima una nuova legge elettorale (l’attuale è stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale) presentandone una nuova che sia capace di assicurare la stabilità al paese, la governabilità. Dall’altro lato, la classe politica italiana dovrebbe agire per recuperare la credibilità persa.
Le primarie aperte del PD, alle quali hanno partecipato circa tre milioni di persone tra militanti e simpatizzanti, sono state un vero e proprio successo per l’affluenza e confermano che in Italia la cosiddetta “antipolitica” è in realtà la “richiesta di un’altra politica”, l’ambizione di contare su un’offerta nuova, diversa dalla tradizionale classe dirigente nazionale.
Il paese non ha bisogno né di partiti vecchi né di nuove o vecchi leader demagogici arruffa popolo. Non si tratta solo di un problema generazionale: i cittadini chiedono una nuova classe politica, onesta ed efficace.
La battaglia non si deve limitare a una lotta contro la gerontocrazia, ma deve anche favorire la competenza, il ricambio con professionisti preparati ed eticamente inattaccabili.