Abolire le Province?
Perché tanta fretta, da parte del governo, per l’approvazione del disegno di legge per l’abolizione delle Province?
A sentire Renzi, tutto nascerebbe dalla necessità di arrivare alla cancellazione degli enti prima dell’election day del 25 maggio, quando i cittadini, in caso di mancata approvazione della legge, si sarebbero trovati a dover rieleggere anche i consigli provinciali e i loro relativi presidenti, con conseguenze a cascata facilmente immaginabili. Una dichiarazione ad effetto, quella di Renzi, che anche molti parlamentari hanno trangugiato senza colpo ferire, peccato che nulla sia vero. Il presidente del Consiglio ha “barato”.
Perché la riforma ha anche un altro effetto: aumenta i componenti dei consigli comunali per i paesi più piccoli. In particolare a fronte del taglio di 2159 poltrone con la cancellazione delle Province, aumentano i seggi per i consiglieri (pari a 26096) e i posti da assessore (+5036) dei Comuni fino a 10mila abitanti. Primi calcoli basati su due dati: la legge vigente fino a ora (la riforma Calderoli del 2011) e i dati degli abitanti dei Comuni italiani del 2014 (fonte Anci). Eppure Matteo Renzi aveva parlato di 3mila posti per i politici in meno.
Certo, nel testo del provvedimento c’è anche scritto che i comuni in questione dovranno comunque far quadrare i bilanci nonostante gli aumenti delle poltrone, ma Renzi ha previsto anche un altro “regalo” ai piccoli comuni, ovvero la possibilità dei sindaci dei piccoli centri (entro i 3mila abitanti) di avere il terzo mandato consecutivo, togliendo il limite dei due. In ultimo, l’incompatibilità a ricoprire cariche istituzionali riguarderà solo chi detiene cariche in “enti pubblici territoriali con popolazione superiore ai 15mila abitanti”.
Davvero un bel regalo per il territorio, che ha fatto subito gridare allo scandalo prima la Lega e poi Grillo: “Abolite le Province?! Non è vero! – si legge in un posto sul blog del leader stellato – mistificano in una cosa vergognosa, con tutti i giornali e i giornalisti dalla loro parte! Aumenteranno di 26.500 i consiglieri comunali, tolgono le province e scaricano tutto il personale sui comuni, aumenteranno di più di 5mila unità gli assessori comunali!”. Evidentemente il leader 5 stelle ha già fatto i conti dell’aumento delle seggiole generali, ma non c’è dubbio che stavolta sia vero.