NON PERDIAMO TEMPO

09.12.2012 18:21

 

Vito PICCARRETA, un nostro collega eletto nella RSU nella lista del CSA, risponde da par suo (attraverso una lunga lettera), a quella parte di sindacati che “pensavano” di  poter cloroformizzare il suo essere.

L’ANTEFATTO

Come è noto dal 1 ottobre 2012 ogni dipendente regionale si è visto ridurre il buono pasto a 7 euro, subendo un danno di 4 euro al giorno. Detta situazione discende dalla disposizione dell’art. 5 della Legge 135/2012 (cosiddetta Spending review nazionale) che, per l’appunto, stabilisce in 7 euro il valore giornaliero del ticket per tutte le pubbliche amministrazioni.

I FATTI

La RSU decide di dar vita ad una commissione tecnica per approfondire gli aspetti giuridici della vicenda al fine di addivenire ad azioni di denuncia.

Vito (CSA) entra a far parte di tale commissione.

“è vero ho preso l’impegno di occuparmi di un eventuale ricorso, tanto che ho ripetuto alla noia in molti incontri fin da settembre scorso la necessità di agire anche sul piano giudiziario, chiedendo a cgil cisl e uil di fornirmi i nominativi dei loro legali per poterli contattare e studiare un percorso…. Ad oggi non ho ancora ricevuto risposta, nessuna sigla sopra richiamata mi ha fornito alcunché, dandomi la netta impressione, comune a moltissimi colleghi, di una assoluta indifferenza al problema”. “….ma quanto tempo occorre per imbastire un ricorso…”

Vito, stufo di aspettare risposte che non arrivavano, si attiva, interpella dei legali di sua fiducia e sonda i dipendenti regionali per capire quanti di loro sarebbero stati disponibili a a partecipare ad un ricorso dai2 obiettivi ben definiti:

·        la richiesta di risarcimento dei danni per la decurtazione del ticket che i dipendenti hanno subito e che subiranno nel corso di questi mesi fino alla conclusione del processo;

·        la contestuale richiesta di illegittimità costituzionale della norma nazionale sopra richiamata, per la quale verrà adita la Corte Costituzionale.

“…mi sono adoperato per non rimanere intrappolato nell’inerzia o incapacità di affrontare le questioni.”

Nel frattempo, unitariamente, tutte le OO.SS. e la RSU chiedevano alla QUAGLIA di farsi promotrice in Consiglio Regionale di una norma legislativa (valevole per il nostro Ente) che porti il ticket a 10 euro. Da qui una lettera ai dipendenti redatta dalle OO.SS. denominata: “Chiarimento ricorso sul ticket restaurant”.

“Appartenere ad una sigla sindacale o alla RSU non significa annullare i propri convincimenti personali. Lo scrivente prima di essere rappresentante sindacale o membro RSU è un uomo con una testa pensante, non un soldatino allineato. Ove non mi ritenga d’accordo con scelte scellerate o prive di senso lo dico apertamente, e questa dovrebbe essere la regola anche a garanzia dei colleghi rappresentati. E sono felice di militare in una organizzazione sindacale libera e che rende liberi i propri delegati, a differenza delle gabbie e del filo spinato entro cui sono confinati altri di altre sigle sindacali”.

NdR: In considerazione del fatto che ben difficilmente i Partiti in Consiglio Regionale approveranno la norma per l’aumento del ticket… un consiglio: PARTECIPATE NUMEROSI  AL RICORSO !!!